Un nuovo corpo, una nuova vita, nuovi ritmi: il parto è un evento che stravolge drasticamente la vita di una donna. Per non perdere l’equilibrio – o ritrovarlo – può essere d’aiuto lo yoga post parto, una pratica yoga a bassa intensità, modificata per adattarla alle necessità (e ai limiti) del corpo di chi ha appena partorito.

Questo tipo di yoga è progettato per aiutare il corpo e la mente a recuperare e offre i maggiori benefici durante la fase neonatale, non solo perché aiuta a migliorare l’umore i livelli di energia, ma perché può essere un modo per riconnettersi con se stesse e tornare lentamente in contatto con il proprio corpo.

Ci sono anche dei corsi che permettono di praticare yoga assieme al bambino, che può essere un buon modo non solo per rafforzare il vostro legame ma anche per socializzare con altre neo-mamme, creando una comunità su cui fare affidamento e abbandonare un po’ dell’ansia che deriva dallo scoprirsi genitore.

I benefici dello yoga post parto

In generale, lo yoga può aiutare a bilanciare le energie, abbassare la pressione sanguigna e ridurre lo stress e l’ansia. Lo yoga post parto non fa eccezione e può dare tantissimi benefici in una fase della vita che è entusiasmante ma anche molto sfidante, sia a livello psicoemotivo che fisico:

  • Maggiore calma
  • Diminuzione dell’ansia e dello stress
  • Diminuzione di irritabilità e rabbia
  • Aumento dell’energia
  • Tensione muscolare ridotta
  • Rilassamento attraverso la meditazione

Non solo: alcuni studi hanno dimostrato che fare yoga nei mesi dopo il parto riduce il rischio di depressione post-partum. Attenzione, però: la depressione post-partum richiede cure specializzate ed è fondamentale ottenere l’aiuto di professionisti, se necessario. Lo yoga può certamente aiutare ad alleviare lo stress generale, la depressione e l’ansia, oltre a supportare la transizione mentale ed emotiva verso la maternità, ma non può sostituire un supporto professionale. 

Yoga post parto: quando iniziare

Dopo il parto, la parola chiave è lentezza: non abbiate fretta di tornare sul tappetino, ma seguite i tempi e nuovi ritmi del vostro corpo.

Se volete iniziare a praticare yoga post parto, dovrete prima attendere la visita di controllo con il ginecologo, che si effettua solitamente 40 giorni dopo il parto, durante la quale lo specialista verificherà che il recupero stia procedendo regolarmente e vi darà il via libera per tornare a fare attività fisica.

Anche una volta ricevuto il nulla osta, però, procedete con calma: prendetevi il vostro tempo e fate attenzione. Andare troppo veloce o fare esercizi troppo intensi, infatti, può essere dannoso.

Anche se il desiderio di allenarti al livello del pre-gravidanza o di tornare ad avere il fisico di un tempo è forte, il corpo non è pronto per quell’intensità. L’importante è ascoltare il proprio corpo e, oltre che quando iniziare, sapere quando fermarsi.

Yoga post parto: i migliori esercizi

Oltre al livello di intensità, più basso di quello delle pratiche più diffuse, è importante valutare anche quali asana – o posizioni – inserire nel proprio flow di yoga post parto. Alcuni esercizi, infatti, sono più adatti di altri al recupero post partum, mentre altri potrebbero essere troppo intensi.

Viparita Karani, la posizione delle gambe al muro

È un esercizio rilassante e meditativo che aiuta a portare il flusso sanguigno nella direzione opposta, perfetta da fare prima di savasana, il rilassamento. Il segreto è chiudere gli occhi e concentrarsi sull’inspirazione e l’espirazione.

Balasana, la posizione del bambino

Questa asana delicata si concentra sull‘alleviare il dolore alla testa, al collo e al torace e aprire il pavimento pelvico, i fianchi e la parte bassa della schiena. L’aggiunta di esercizi di Kegel è un ottimo modo per iniziare a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico che si indebolisce durante il parto.

Tadasana, la posizione della montagna

Questa asana tonifica e stimola l’addome, il bacino, il busto e la schiena: se eseguita correttamente, dona equilibrio fisico, psichico e aiuta a assumere la posizione corretta della colonna vertebrale, per evitare l’insorgere del mal di schiena.

Chakrasana, la posizione del ponte

La posizione del ponte è ottima per alleviare il disagio della colonna vertebrale toracica, rinforza le gambe allungando i flessori dell’anca e apre le spalle e il torace. Queste sono tutte aree che possono contrarsi dopo il parto e mentre si trascorrono molte ore sedute o sdraiate con il nuovo piccolo.

Gomukhasana, la posizione del muso di vacca

Una asana perfetta per allungare i fianchi, così come il collo e le spalle. Esercitare questa posizione su entrambi i lati può aiutare a combattere l’incurvatura delle spalle che può verificarsi sia a seguito dell’allattamento che del dover tenere in braccio il bambino per lunghi periodi di tempo.

Dopo il parto cesareo: tempi e consigli

Nel caso del parto cesareo i tempi di recupero sono più lenti ed è quindi consigliato aspettare più a lungo per iniziare a praticare yoga post parto. Secondo gli esperti di Yoga in Fascia, un’accademia che si occupa di formare insegnanti di corsi di yoga destinati alle neomamme e ai loro bambini,

Il parto cesareo rende la parte dell’addome molto delicata per 6-12 mesi e questo può far sentire la donna de-sensibilizzata o iper-sensibile in quella porzione di corpo. Nel caso di un cesareo sereno la madre può intraprendere un percorso di yoga mirato dopo 8-12 mesi dal parto, nel caso di un trauma più profondo è meglio aspettare un anno pieno. Per la pratica completa e intensa dello yoga l’attesa di un anno è comunque sempre consigliata.

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