Come prepararsi al parto senza farsi prendere (troppo) dall'ansia

Le indicazioni utili per prepararsi al parto: dai corsi preparto alla valigia per l'ospedale, dalla respirazione ai consigli per chi assiste la futura mamma

Da un certo momento della gravidanza in poi (per alcune donne arriva prima, per altre più tardi) la preoccupazione del parto inizia a occupare gran parte dei pensieri legati all’arrivo di un figlio. Cosa succederà durante il parto? Come capirò che il momento giusto è arrivato?

Tenendo sempre presente che per ogni donna il parto è un evento unico, e che non ci sono due esperienze simili, è possibile però tracciare alcune linee guida che valgono nella maggior parte dei casi, in una gravidanza fisiologica, non gravata cioè da particolari condizioni cliniche della mamma o del bambino.

In questo senso un ruolo importante è svolto dalla preparazione: della futura mamma, ovviamente, che, adeguatamente informata, potrà arrivare al travaglio con la maggiore serenità possibile, ma anche delle persone intorno a lei e del personale medico e sanitario che l’assiste.

Come prepararsi al parto: i corsi pre-parto

Per arrivare preparati al momento del parto un aiuto imprescindibile, oltre ovviamente all’assistenza del proprio ginecologo e dell’ostetrica, è dato dai corsi pre-parto, offerti a tutte le donne in gravidanza. Durante i corsi i professionisti illustrano alle future mamme il funzionamento del travaglio e la nascita del bambino, e i momenti immediatamente successivi.

Ci sono diversi tipi di corsi utili per prepararsi al parto, sia gratuiti che a pagamento. I corsi si articolano in genere in una decina di lezioni, durante le quali si ricevono indicazioni sulle diverse modalità di parto, sull’anestesia e sulla gestione del neonato nei primi giorni e nelle prime settimane di vita.

Solitamente durante i corsi preparto vengono anche consigliate alcune tecniche di respirazione e controllo del corpo per prepararsi alla nascita del bambino, dallo yoga alla ginnastica perineale, ai movimenti dolci e altri ancora. Consentono così di acquisire una maggiore padronanza del proprio corpo e una maggiore serenità psicofisica.

Anestesia e modalità di parto

Quando non espressamente sconsigliato le donne possono richiedere un’anestesia durante il travaglio, la cosiddetta epidurale. Per poterla avere è necessario avere svolto per tempo la visita anestesiologica per escludere il pericolo di complicazioni dovute ad esempio a reazioni allergiche. L’anestesia epidurale consiste nella somministrazione di alcuni farmaci analgesici che consentono di ridurre il dolore del travaglio senza impedire alla donna di muoversi (anche se i movimenti possono risultare difficili) e di “spingere” quando necessario.

Oltre a questo è possibile anche scegliere (sempre seguendo i consigli del proprio medico) diverse modalità di parto: oltre al parto naturale e cesareo – che rimane comunque sconsigliato quando non necessario – ci sono il parto in acqua e (anche questo con le dovute precauzioni) il parto in casa.

Oltre alla preparazione del corpo (e della mente) al momento del parto è bene arrivare con la valigia dell’ospedale già pronta: il consiglio è di prepararla circa un mese prima della data presunta del parto, per evitare le corse frenetiche dell’ultimo minuto e per essere pronti nel caso il parto arrivasse prima del tempo.

Come riconoscere il momento del parto

La giusta preparazione aiuterà a riconoscere, poi, il momento in cui recarsi in ospedale: è utile distinguere ad esempio le diverse contrazioni, per non anticipare troppo i tempi e andare in ospedale troppo presto, per poi essere “rimandate indietro”.

Le contrazioni del parto si distinguono dalle contrazioni “preparatorie” perché sono più dolorose e regolari e perché si accompagnano ad altri sintomi o eventi come la rottura delle acque. Nel momento in cui avviene la rottura delle acque bisogna in ogni caso andare in ospedale.

Più una donna è preparata su “cosa” aspettarsi, più potrà arrivare al momento del parto con (relativa) tranquillità: un ruolo non secondario, è bene ricordarlo, è svolto anche dal suo compagno, che non è solo spettatore ma co-protagonista. Qui alcuni dei nostri consigli per i papà in sala parto.

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