La voglia di piangere quando il neonato si attacca al seno, quella sensazione di tristezza che nasce un attimo prima di iniziare l’allattamento può essere la causa del riflesso disforico di emissione che non deve essere confuso, come spesso accade, con la depressione post partum.

Il riflesso disforico emissione (D-MER) è una situazione spesso disorientante per la madre,poiché può portare a sintomi e conseguenze differenti a seconda della donna. Scopriamo cos’è e come si sviluppa in modo da poter, finalmente, vivere il momento dell’allattamento al seno in modo sereno.

Riflesso disforico di emissione, cos’è quella sensazione di tristezza durante l’allattamento

Molte donne al momento della poppata sentono nascere in sé quella sensazione di profonda tristezza e, molto spesso, non capiscono a cosa sia dovuta. È il riflesso disforico di emissione (D-MER) ed è caratterizzata da un improvviso cambiamento dell’umore.

Si presenta con forti emozioni negative nel momento che la neo mamma deve allattare al seno il suo bebè. Condizione che continua nei primi minuti di rilascio del latte per poi placarsi.  La disforia, ovvero il contrario dell’euforia, è uno stato d’animo sgradevole o di disagio, che porta la donna a soffrire di sentimenti quali:

  • tristezza;
  • umore depresso;
  • ansia;
  • irritabilità;
  • irrequietezza.

La causa dello sviluppo del D-MER è ricercata nell’attività della dopamina che risulta essere inadeguata al momento del riflesso di eiezione del latte innescando, per l’appunto, il riflesso disforico di emissione.

Bisogna specificare che chi soffre di questo disturbo non soffre di depressione prenatale o post partum o di un’avversione all’allattamento che ha una radice psicologica. La D-MER è considerata come una disfunzione ormonale e quindi non controllata dalla volontà della donna.

Come si sviluppa il D-MER

A dare un nome a tale disfunzione ormonale è stata nel 2008 la statunitense Alia Macrina Heise, consulente professionale in allattamento IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant).

La Heise ha vissuto in prima persona il “disagio” procurato dal D-MER quando, dopo la nascita della sua terza figlia, si rese conto di soffrire di una forte tristezza e sentimenti negativi nel momento stesso in cui la bimba si attaccava al seno per la poppata.

I suoi sintomi avversi si presentavano solo quando il latte si trovava in procinto di uscire dal seno e persistevano dai 90 secondi ai 2 minuti dopo l’avvio dell’allattamento.

La neo mamma Alia notò però, che tali emozioni erano sempre dirette verso se stessa e mai verso il suo bambino o il suo legame con quest’ultimo. Questo le fece capire che, quindi, il “problema” non era legato alla psicologia e al rapporto con la figlia ma, bensì, ai livelli di prolattina. Come spiegato da il Melograno (Centro informazione maternità e nascita):

Quando il rilascio di latte viene attivato, i livelli di prolattina iniziano a salire ancor prima che latte inizi a fluire attraverso il seno. L’ossitocina provoca un abbassamento dei livelli di dopamina e ogni qualvolta la prolattina ha un picco, conseguentemente, la dopamina si abbassa.

In pratica, la dopamina abbassandosi lentamente aiuta a controllare e a far alzare i livelli di prolattina. Una volta che la prolattina ha iniziato la lenta salita, la dopamina si stabilizzaQuesto accade ogni volta che una donna inizia l’allattamento al seno, ma in una neo mamma con DMER la dopamina si comporta in modo “sbagliato” poiché  cala improvvisamente e in modo brusco ed essendo questa coinvolta nello stabilire l’umore, la madre avverte disforiaCome livelli di dopamina si ristabilisconola disforia scompare.

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  • Allattamento