I lunghi sospiri del bebè nella culla non devono allarmare i genitori. Sono infatti il segno di un sonno “sano”: in questo modo il bambino “resetta” il suo sistema nervoso autonomo, che controlla pressione, battito cardiaco, temperatura e altri importanti valori corporei.

A tranquillizzare le mamme e i papà sono i ricercatori dell’Ospedale pediatrico universitario di Bruxelles, guidati da Sonia Scaillet, che hanno eseguito uno studio sui baby-sospiri presentato al 20.mo Congresso sui disordini del sonno nell’infanzia a Rancho Mirage (California).

Il sistema nervoso autonomo ha due componenti, che – ricordano i ricercatori – agiscono in equilibrio: il sistema nervoso simpatico entra in campo nelle situazioni stressanti, mentre quello parasimpatico prende il controllo nei momenti più “tranquilli”.

Il sospiro di un bimbo che dorme, spiegano gli studiosi, agisce come una sorta di “pulsante” per bilanciare i due sistemi. Dopo aver analizzato 107 sospiri isolati dalle registrazioni del sonno di 23 neonati (con un’età media di 33 settimane), i ricercatori hanno visto che nei 2 minuti precedenti al sospiro l’attività simpatica dei piccoli stava diminuendo, mentre aumentava quella parasimpatica; dopo il sospiro, invece, accadeva l’opposto.

Insomma ‘si tratta di un meccanismo sano – dicono gli studiosi – che gioca un ruolo nel “resettare” il sistema nervoso autonomo durante la fase di quiete del sonno, e può agire come un meccanismo di difesa e sopravvivenza contro la sindrome da morte in culla“. Il sospiro, infatti, fa parte del “meccanismo di risveglio” e proprio un difetto in questo meccanismo è implicato nella morte in culla.

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