Allattare il neonato è uno dei momenti più preziosi nella vita di una mamma ma quando l’allattamento diventa più un’abitudine notturna collegata all’addormentare il bimbo piuttosto che una vera necessità, smettere di allattare di notte il bebè può essere la soluzione più giusta per ritrovare il giusto equilibrio psicofisico.

Il latte materno è il primo alimento che il neonato assume dalla sua nascita, è ricco dei nutrimenti essenziali e aiuta la suacrescita nei primi mesi ma, se le poppate notturne divengono un’abitudine a cui il bimbo non riesce a rinunciare per addormentarsi è probabile che il neonato abbia associato l’allattamento al sonno. Questa associazione è nota con il termine Feed-to-Sleep. Scopriamo come cambiare tale abitudine con una semplice guida.

Quando il bambino sviluppa l’associazione alimentazione-sonno

Se all’inizio l’allattamento è altamente consigliato per il neonato, con il trascorrere dei mesi e l’avvio dello svezzamento, il latte materno può essere percepito dal piccolo come un’abitudine per addormentarsi, ovvero, un’associazione che collega la poppata notturna al sonno.

Se per molte famiglie l’abitudine dell’ultima poppata notturna è un rituale che ben accettano per far addormentare il bimbo, per altri può diventare una routine che a lungo andare stanca e toglie energie. Come fare, quindi, per smettere di allattare di notte il bebè senza traumi?

Per i neonati, addormentarsi durante o dopo l’allattamento è una conseguenza del tutto naturale. Alcuni studi hanno dimostrato che il latte materno bevuto durante la sera contiene livelli più elevati di sostanze chimiche naturali che inducono al sonno in maniera maggiore rispetto al giorno. Questo, dunque, risponde all’idea che il latte possa essere usato come un modo per il bebè, di rilassarsi.

La Dott.ssa Susie Menkes, specialista del sonno pediatrico certificato presso Healthy Little Sleepers, ha spiegato su Journal of Clinical Sleep Medicine:

Anche i bambini più grandicelli se si addormentano dopo la poppata va bene. Questo è normale. Tuttavia, se il bimbo è in grado di andare a dormire solo con l’aiuto del latte, potrebbe aver sviluppato un’associazione dall’alimentazione al sonno. Questo è un termine che descrive la dipendenza del bambino dal ricevere il latte come passaggio cruciale prima del sonno.

La Dott.ssa Sujay Kansagra, direttrice del programma di medicina del sonno in neurologia pediatrica presso il Duke University Medical Center, aggiunge:

Ciò significa che il bambino associa il processo dell’addormentarsi all’allattamento e richiederà l’allattamento ogni volta che si sveglia di notte per riaddormentarsi. Questa associazione di sonno si verifica una volta che il bambino ha più di 4-6 mesi di età, a quel punto subisce un salto di sviluppo.

Ma un’associazione alimentazione-sonno diventa un problema solo se il bambino si sveglia più volte a notte perché non sa come calmarsi e riaddormentarsi. In questa situazione, il bambino spesso non ha fame, solo usare l’allattamento per lenire il sonno e ciò può causare frequenti risvegli e disturbi del sonno sia al bambino che alla mamma.

Smettere di allattare di notte: le buone abitudini smettere con le poppate notturne

Se il bambino non impara ad addormentarsi senza l’aiuto del latte, le notti per mamma e papà potrebbero essere davvero molto lunghe e stressanti. Ecco come intervenire per smettere di allattare di notte:

  • spostare la pappa della buonanotte prima dell’ora dedicata al bagnetto e ai giochi. Idealmente, l’alimentazione non dovrebbe essere l’ultima cosa che il bimbo fa prima di addormentarsi;
  • mettere il ​bambino a letto assonnato ma non addormentato;
  • niente ansia o panico se inizialmente il bambino si addormenterà durante la poppata notturna;
  • stabilire una buona routine della buonanotte anche se all’inizio il bimbo non l’accetterà facilmente.

Per questo ultimo punto, la Dott.ssa Kansagra, spiega:

L’obiettivo anche quando un bambino è piccolo è permettere loro di addormentarsi da soli quando sono assonnati. Questo aiuterà il bimbo a trovare in autonomia le proprie abilità calmanti. Il genitore può farlo stabilendo una routine notturna positiva che dura circa 20-30 minuti e inizia con un piccolo pasto o una poppata.

A questo deve essere seguito un bagno e altre attività calmanti, da fare a letto.

In conclusione, la Dott.ssa  Menkes è d’accordo sul fatto che una buona routine pre-sonno inizia con una poppata, ma che questa deve avvenire, se possibile, in una stanza diversa da quella in cui il bimbo dormirà.

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