
Il pianto è l'unico strumento di comunicazione che il neonato ha per manifestare le proprie esigenze, malesseri e stati d'animo. Analizziamo le po...
Il bambino è inconsolabile e nervoso? Prenderlo in braccio forse non è la soluzione adatta. Per aiutarlo a calmarsi il metodo CALM Baby è la strategia più giusta. Ecco come usarlo.
Quando il bambino piange ed è irritato per qualcosa che, apparentemente, i genitori non capiscono, diventa molto difficile aiutarlo a calmarsi e la prima “strategia” che spesso si adotta è quella di prendere in braccio il piccolo per consolarlo.
Ma questo metodo non sempre da i frutti sperati con il solo risultato di innervosire ancor di più i bambini e rendere il genitore stressato e frustrato. Allora come fare per calmare il bebè? I pediatri suggeriscono di mettere in pratica alcune tecniche auto-calmanti tipiche del metodo CALM Baby. Ecco come fare.
Il pianto è l'unico strumento di comunicazione che il neonato ha per manifestare le proprie esigenze, malesseri e stati d'animo. Analizziamo le po...
Insegnare al bambino la tecnica del calmarsi da solo non significa lasciare che il bimbo pianga tutto il tempo senza intervenire. Questo modo di pensare, riferito al termine auto-calmarsi, è interpretato in modo errato.
Infatti, permettere ai bambini di imparare strategie calmanti, invece, dà loro un’importante abilità di vita. Dare l’esempio e insegnare buone capacità di coping fin dall’inizio aiuta i più piccoli a diventare bambini felici e ben adattati.
Di solito i motivi che portano il bimbo a lamentarsi e a piangere riguardano la fame, la sete, la stanchezza o un malessere ma, se soddisfatti tali bisogni e il bambino non presenta malessere fisico ma continua a lamentarsi, molto probabilmente il metodo utilizzato per calmarlo non è quello giusto.
Cambiare, dunque, strategia adottando le tecniche progressive del metodo CALM Baby è, come spiegato dai pediatri su medicalxpress, la mossa più efficace da compiere:
Troppo spesso, quando il bambino piange, il genitore potrebbe avere l’istinto di prenderlo immediatamente in braccio. Invece, la prossima volta provare a rallentare e prendere provvedimenti per conoscere davvero il motivo del perché il bambino piange è fondamentale per calmarlo. Provare ogni tecnica lentamente e assicurarsi di fare una pausa per vedere come risponde il bambino è il primo passo da fare.
L’ordine della progressione è importante. L’obiettivo è che il bambino si calmi con meno interventi da parte del caregiver e che esso si allontani dal tenerlo in braccio tutto il giorno, cosa che accade spesso con i bambini pignoli.
Ispirato al metodo Montessori, il barattolo della calma è un ottimo strumento per calmare i bambini quando sono agitati. Ecco come realizzarlo.
Scopriamo come usare alcune strategie del metodo CALM Baby sui bambini suggerito dai pediatri:
Queste strategie dovranno essere usate ognuna per circa 5 minuti al massimo, poi si passa a quella successiva. Questo tempo consentirà al bambino di elaborare le sensazioni e donando loro il tempo di stabilizzarsi.
Evitate di usare tutte le strategie contemporaneamente e rispettate i tempi prestabiliti. Questo perché così facendo il bimbo si sentirà iperstimolato con la conseguenza di renderlo ancora più agitato e inconsolabile.
Per capire se la strategia funziona sul bimbo, bisognerà ripeterla per almeno un giorno. Se una strategia si ritenga funzioni meglio delle altre, il consiglio è iniziare con quella.
Inoltre, c’è da sapere che man mano che i bambini crescono, il loro pianto cambia, e di conseguenza anche le strategie per aiutarli a calmarsi dovranno modificarsi. Quindi, il genitore dovrà pronto a provare qualcosa di diverso che potrebbe essere più adatto o più sicuro per il bambino che sta crescendo.
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