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Per il 2020 il congedo di paternità passa da 5 a 7 giorni: ecco chi ne ha diritto, come funziona e come farne richiesta.
A spiegare modalità e termini del congedo di paternità è l’Inps:
Il congedo obbligatorio è fruibile dal padre entro il quinto mese di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni o affidamenti nazionali/internazionali) e quindi durante il congedo di maternità della madre lavoratrice o anche successivamente purché entro il limite temporale sopra richiamato. Tale congedo si configura come un diritto autonomo e pertanto è aggiuntivo a quello della madre e spetta comunque indipendentemente dal diritto della madre al proprio congedo di maternità.
Ai padri lavoratori dipendenti spettano quindi, dal 2020, sette giorni di congedo retribuiti al 100%.
Il congedo deve essere fruito entro 5 mesi dalla nascita del bambino o dall’adozione o affido, anche contemporaneamente alla madre. È possibile richiedere anche un ulteriore giorno, se la madre rinuncia a uno dei suoi giorni di congedo.
Il congedo di paternità è stato esteso a 7 giorni, prorogando così i 5 giorni previsti fino allo scorso anno – che rischiavano di tornare a 4. Un passo avanti, certo. Ma siamo ancora lontani da un vero sostegno ai neogenitori: l’Unione Europea ha infatti emanato una norma che impone di estenderlo a 10 giorni entro il 2022.
Per poter usufruire del congedo è necessario che il neopadre abbia un rapporto di lavoro dipendente. La richiesta dei giorni di congedo va fatta al proprio datore di lavoro almeno 15 giorni prima.
Se il congedo è in concomitanza con la nascita del bambino va calcolato a partire dalla data presunta del parto.
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La domanda va presentata direttamente all’Inps per via telematica (sul sito www.inps.it) oppure chiamando il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da mobile. In alternativa ci si può rivolgere anche a enti di patronato.
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