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È molto frequente che i neonati abbiano il singhiozzo, perché l'apparato digerente e quello respiratorio non sono ancora maturi. Diversi motivi possono causare il classico "hic", che è innocuo, ma se diventa fastidioso per lui, può essere curato con alcuni rimedi.
Se il singhiozzo nel neonato crea ansia nei genitori, esistono comunque dei piccoli trucchi per farlo passare.
Il singhiozzo è provocato da una contrazione involontaria e ritmica del diaframma, un muscolo tra il torace e l’addome, seguita dalla chiusura della glottide, che provoca il tipico suono “hic”. Nei neonati il sistema del diaframma e del nervo frenico che lo stimola è ancora immaturo. Le cause del singhiozzo nel neonato sono molteplici.
Abbiamo detto che il singhiozzo è un riflesso comune nei neonati, ma se risulta molto frequente, e continua per ore, è opportuno non sottovalutarlo e rivolgersi al pediatra. Infatti un singhiozzo frequente può nascondere (molto raramente) una causa patologica. Da fastidi meno gravi, come mal di gola o qualcosa che tocca il timpano dell’orecchio scatenando il riflesso del singhiozzo.
Ma può anche essere sintomo di problemi più gravi relativi all’apparato digerente, ossia il reflusso gastroesofageo (GERD) o gastrite. Problemi agli organi interni, come pericardite, un’infiammazione al pericardio, alterazione dei centri nervosi che causano il singhiozzo, una cisti nella gola che rende difficile la respirazione, problemi renali o anche diabete.
Esistono dei trucchi per far placare il singhiozzo nel neonato. Se si presenta durante l’allattamento, basta far riprendere la poppata dopo una pausa, in modo che ricominci a deglutire e respirare in modo naturale. Un altro rimedio è cercare di far starnutire il neonato, toccando il nasino ripetutamente, così da far ripartire il movimento corretto del diaframma. Inoltre, dal momento che anche gli sbalzi repentini di temperatura possono causare il singhiozzo, è meglio mantenere, specialmente durante l’allattamento, un microclima costante.
Una delle cause maggiori di singhiozzo è l’ingestione di aria durante l’allattamento. In questi casi quindi è possibile provare a prevenirlo seguendo alcuni consigli. Ad esempio fare poppate più corte, con diverse interruzioni tra una e l’altra, provando anche a far fare i ruttini intermedi. Un metodo consigliato è somministrare con il contagocce un po’ di acqua calda, fatta bollire e poi lasciarla intiepidire leggermente. Si può aggiungere una goccia di limone, ma sempre diluita nell’acqua: i medici sconsigliano assolutamente dare limone puro, troppo acido e allergizzante. Anche se per gli adulti funziona, non bisogna mai tappare il nasino al neonato per farlo smettere di singhiozzare.
Per prevenire o far passare il singhiozzo ci sono anche posizioni utili in cui sistemare il bebè, per evitare che ingoi troppa aria. Una buona soluzione è innanzitutto tenere il bambino in posizione dritta o obliqua durante l’allattamento, a un angolo di 30-45°: questo impedisce all’aria di fermarsi nello stomaco e al diaframma di contrarsi. È importante anche trovare la posizione giusta per assicurarsi che la bocca del neonato aderisca alla mammella, e non faccia passare aria.
Se il singhiozzo è causato da reflusso, è consigliato non distendere il neonato subito dopo i pasti, ma tenerlo in braccio in posizione dritta, magari provando a massaggiare delicatamente la schiena e a fargli fare il ruttino. Ciò dovrebbe liberare il bimbo dei gas in eccesso, e fare un ultimo singhiozzo più forte per poi smettere del tutto.
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