
Consigli per una vacanza al mare con bambini piccoli al seguito, tra sicurezza e piccole accortezze che aiuteranno tutti a vivere al massimo il per...
Tutto quello che c'è da sapere per portare i neonati al mare in sicurezza per trascorrere qualche ora di riposo e divertimento.
È doveroso, però, avere alcune accortezze per rendere i momenti in spiaggia davvero belli, piacevoli e rilassanti per tutti, adulti e bambini piccoli.
Sì, non ci sono limiti di età per andare al mare. È necessario però distinguere tra “andare al mare” e “fare il bagno al mare”, in quanto se per lo stare in spiaggia non ci sono limitazioni (ma una serie di raccomandazioni), il consiglio è quello di attendere qualche mese prima di portarli in acqua.
È la Società Italiana di Pediatria (SIP) a indicare come anche i bambini molto piccoli possano andare al mare. A differenza di quanto accade con gli adulti, ma anche con i bambini più grandi, i neonati devono essere posti in particolari condizioni di sicurezza legate alla quantità di ore di permanenza in spiaggia, alla protezione solare, all’abbigliamento e ai rischi comuni che si possono verificare (bere l’acqua del mare, ingerire la sabbia, eccetera).
A questo proposito viene consigliato di attendere almeno sei mesi prima di fare il bagno al mare con i neonati in modo che essi possano davvero apprezzarlo.
Molto, ovviamente, dipende dal bambino ed è sempre importante fare riferimento al suo carattere e alla sua sensibilità. Ci sono bambini che anche a pochi mesi già manifestano interesse per l’acqua e la spiaggia e altri che, anche dopo l’anno di vita, ne sono meno affascinati (alcuni possono anche esserne spaventati). Non è un problema e i bambini non vanno forzati, avranno tutto il tempo per imparare (se lo vorranno) ad amare il mare e la sabbia.
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I neonati (ma i bambini piccoli in genere) possono stare al mare fino alle 9:30-10 di mattina e dopo le 16:30. L’orario è indicativo in quanto nelle giornate più calde e in alcune località può essere utile posticipare l’orario in cui portare i neonati al mare il pomeriggio.
I bambini con meno di 6 mesi non devono mai essere esposti al sole e anche il tempo che trascorrono sotto l’ombrellone deve essere limitato, in quanto anche lì i raggi solari arrivano e si ha un falso senso di sicurezza. Gli ombrelloni, infatti, non filtrano i raggi UV e la sabbia, invece, li riflette. Un’eccessiva esposizione al sole può essere responsabile di scottature che nei bambini piccoli aumenta il rischio di sviluppare in età adulta tumori maligni.
Per quel che riguarda il bagno al mare, è doveroso considerare come la termoregolazione dei neonati (la capacità di regolare la temperatura corporea) è diversa da quella dei bambini più grandi e degli adulti. I piccoli sono più sensibili ai cambi di temperatura e tanto la permanenza in acqua quanto l’uscita devono essere gestiti con attenzione.
Da una parte è necessario prestare attenzione ai brividi, al raggrinzimento della pelle delle dita e alla colorazione bluastra delle labbra; questi sono segnali che il neonato non è a proprio agio e che bisogna uscire dall’acqua. Una volta usciti, poi, bisogna sciacquare il neonato con acqua dolce e asciugarlo completamente per evitare irritazioni della pelle che si potrebbero verificare a seguito del contatto con l’acqua salata.
L’ultimo consiglio riguarda l’ingresso in acqua. I neonati non vanno in acqua da soli, ma è comunque preferibile immergerli gradualmente bagnando prima le caviglie e i polsi e poi eventualmente il corpo. In questo modo si evita lo sbalzo termico che può essere particolarmente pericoloso.
A differenza di quanto si possa pensare le creme solari non vanno usate con i neonati con meno di 6 mesi. Oltre ad alterare la termoregolazione, le sostanze presenti in questi prodotti potrebbero agire più in profondità, essendo la cute dei bambini piccoli più sottile e permeabile. Dai 6 mesi ai 3 anni, invece, la crema solare indicata è quella con fattore di protezione di, almeno, 50+. La crema solare va applicata 20 minuti prima di andare in spiaggia e rispalmata, anche quella resistente all’acqua, dopo ogni bagno e comunque ogni due ore.
La protezione dai raggi UV avviene non solo mediante la crema, ma anche tramite cappellino, maglietta e occhiali. Nei neonati il problema è limitato in quanto trascorrono poche ore in spiaggia e mai esposti direttamente al sole, ma è comunque preferibile prevedere un cappello leggero e una maglietta di cotone.
Soprattutto con i neonati non è raro che questi possano mangiare della sabbia o bere l’acqua del mare. In piccole quantità non ci sono grandi problemi, anche se l’elevato contenuto di sale e il probabile inquinamento del mare può provocare una forma di gastroenterite che si manifesta con nausea, diarrea e vomito. Per la sabbia l’attenzione è legata non solo al rischio che il bambino ingerisca germi e batteri responsabili di infezioni gastrointestinali, ma anche di piccoli rifiuti e corpi estranei nascosti sotto la sabbia.
In macchina quando ci si reca al mare (e quando si torna a casa o in albergo) l’uso dell’aria condizionata non è controindicato, anzi. L’importante è che non si esageri con la temperatura (non più bassa di 24-25°C) e che si tenga leggermente aperto il finestrino così da favorire il ricircolo dell’aria ed evitare che l’abitacolo diventi troppo freddo.
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