L’igiene, l’insieme delle pratiche che aiutano a mantenere la salute e a prevenire la diffusione delle malattie (riprendendo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), è una necessità quotidiana per tutte le persone. E lo è in modo particolare per i neonati che, non essendo autosufficienti e avendo peculiarità specifiche per via della loro età, hanno bisogno dell’aiuto dei loro genitori e di chi si prende cura di loro.

Parliamo quindi diffusamente dell’igiene del neonato, andando a individuare le regole generali e alcuni consigli pratici per la cura di unghie, orecchie, naso, occhi e parti intime del bambino.

7 regole fondamentali per l’igiene del neonato

1. La pulizia delle mani (le proprie)

Quando ci si occupa dell’igiene del neonato è sempre fondamentale assicurarsi di essersi lavati accuratamente le mani prima e dopo averlo lavato e asciugato. Innanzitutto per la tutela del bambino, che ha un sistema immunitario più debole e quindi è maggiormente esposto al rischio di infezioni, ma anche per la salute dell’adulto, che spesso può contrarre malattie proprio dal contatto con le feci o altre sostanze del bambino.

2. Regolarità e consapevolezza

L’igiene del neonato non è solo quella del bagnetto, ma ogni occasione in cui c’è necessità di pulirlo e cambiarlo. È quindi importante acquisire quella consapevolezza tale da attuare comportamenti virtuosi in modo da assicurare al proprio bambino la miglior igiene possibile.

3. La scelta dei prodotti

A differenza di quanto avviene negli adulti (in realtà è un’indicazione che riguarda anche loro) per la cura dei neonati non è indicato utilizzare qualsiasi tipo di prodotto. L’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer suggerisce di preferire detergenti non aggressivi, non profumati e privi di composti o additivi chimici. Parallelamente meglio utilizzare asciugamani di cotone che siano personali del bambino e non condivisi con altre persone, anche quelle della stessa famiglia.

4. Le salviette umidificate

Un discorso a parte meritano le salviette umidificate. Sono estremamente comode e pratiche, ma l’indicazione è quella di prevederne un utilizzo limitato alle sole occasioni in cui ci si trova fuori casa e con l’impossibilità di fare altrimenti. Le salviette, per quanto sicure e testate per l’utilizzo sui bambini, possono irritare la pelle del neonato e prevedono, anche se in minima parte, l’utilizzo di sostanze profumate e additivi di vario tipo. Senza sottovalutare l’impatto ecologico del loro frequente utilizzo.

5. La sicurezza

Un aspetto importante riguarda l’ambiente in cui si lava, pulisce il bambino piccolo. Nei primi giorni e settimane egli è quasi inerme e immobile e può essere tranquillamente cambiato anche sul letto o su un normale fasciatoio. Con il passare dei mesi egli inizierà a muoversi e in maniera quasi improvvisa a rotolare, andando incontro a una serie di gravi rischi se non è costantemente monitorato da un adulto.

Inoltre, che si tratti del bagno o di un’altra stanza della casa, il neonato non va mai lasciato solo non solo per il rischio di cadute, ma anche per evitare che accidentalmente prenda oggetti e strumenti che possano rivelarsi pericolosi per la sua incolumità.

6. Non solo il corpo

L’igiene del neonato non è solamente la pulizia del suo corpo. C’è un’igiene anche della casa cui i genitori devono far fronte. Nelle indicazioni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si pone attenzione anche alla pulizia della cucina e del bagno e di tutte le loro superfici, scegliendo prodotti specifici per la loro igienizzazione (che è la capacità di eliminare i microrganismi come virus e batteri).

C’è poi anche un’igiene dei giocattoli (che vanno lavati regolarmente) e una alimentare. I cibi vanno attentamente lavati (soprattutto frutta e verdura) così come le superfici, le posate e le stoviglie per evitare pericolose contaminazioni.

Infine bisogna occuparsi anche dell’igiene dell’aria, prevedendo un’adeguata areazione degli ambienti e della convivenza con gli animali domestici, prestando attenzione alla pulizia degli spazi a essi riservati e degli oggetti con cui entrano in contatto.

7. Delicatezza e attenzione

Per l’igiene del neonato è sempre utile agire con delicatezza per evitare di ferire o danneggiare il bambino. È poi importante prestare attenzione a ogni segno (rossore, bolle, eccetera) che si può manifestare sulla pelle e che può emergere facilmente durante l’igiene del neonato per individuare tempestivamente condizioni di salute che richiedono uno specifico trattamento.

Come fare il bagnetto al neonato

Bagnetto-neonato
Fonte: iStock

Quello del bagnetto è un vero e proprio rito che per molti, bambini e genitori, risulta un’occasione privilegiata di condivisione, gioco e tenerezza. Non tutti i neonati, però, amano farlo e in questi casi è opportuno innanzitutto capire qual è la ragione del disagio del bambino che può risultare infastidito dalla temperatura, dagli schizzi dell’acqua o dall’insicurezza di chi lo sta aiutando a lavarsi.

Nelle linee guida del Ministero della Salute è indicato che il bagnetto, nel caso in cui sia un’attività gradita dal bambino, può essere eseguita anche tutti i giorni. In caso contrario ridurre la frequenza e all’occorrenza detergerlo in maniera alternativa. Per un bagnetto in sicurezza, alcune condizioni sono fondamentali:

  • la temperatura dell’acqua deve essere tra 32°C e 35°C e può essere controllata o con il gomito o con gli appositi termometri da bagno;
  • preferire una vaschetta per bambini o se lo si lava nella vasca da bagno prevedere un tappetino di gomma antiscivolo;
  • l’ambiente in cui si effettua il bagnetto deve essere riscaldato ma evitando un eccesso di umidità e temperature alte (deve essere tra 24°C e 26°C);
  • essere sempre presenti durante il bagnetto anche per evitare il rischio annegamento (possibile anche con pochi centimetri di acqua);
  • per il lavaggio dei capelli è sufficiente lo stesso detergente utilizzato per il corpo;
  • evitare l’utilizzo di spugne (nelle quali si accumulano grandi quantità di batteri) e del borotalco (che essendo una polvere volatile può essere inalata);
  • preparare tutto l’occorrente (detergenti, asciugamani, vestiti, pannolino, eccetera) prima dell’inizio del bagnetto per evitare di doversi spostare.

Può essere utile eseguire il bagnetto durante le ore serali, dopo il pasto e prima di mettere a dormire il bambino, in modo che vi arrivi sufficientemente rilassato. Dopo il bagnetto può essere utile e piacevole praticare un massaggio durante il quale applicare anche oli o creme specifici utili a idratare la pelle del neonato.

Il bagnetto va eseguito preparando l’ambiente e il recipiente inserendovi sia l’acqua, portandola alla temperatura giusta, sia il detergente. Dopo averlo spogliato, il bambino va immerso delicatamente nell’acqua, tenendolo in posizione seduta con la testa sull’avambraccio del genitore e con la mano sotto la sua ascella. Con l’altra mano lavarlo iniziando prima dalla testa e dal viso e poi proseguendo con il resto del corpo.

Al termine del bagnetto avvolgere il neonato in un asciugamano e tamponare la pelle o frizionarla lievemente, prestando attenzione alle pliche cutanee, che devono essere asciugate completamente per evitare che si irritino. L’asciugamano va utilizzato anche per asciugare i capelli, evitando l’utilizzo del phon.

L’igiene del neonato: le unghie

Il taglio delle unghie è indispensabile sia per tenerle pulite che per ridurne la lunghezza prevenendo graffi e ferite cui il piccolo potrebbe andare incontro portando frequentemente le mani al viso. Può essere utile tagliarle dopo il bagnetto così che si siano ammorbidite utilizzando un’apposita forbicina con le punte arrotondate.

È preferibile essere in due, in modo che un adulto tenga fermo il neonato per evitare che muovendosi repentinamente si ferisca. In alternativa si può provare a tagliare le unghie al neonato quando dorme, mentre è nel seggiolone o intento in un’attività giocosa che lo distragga.

Per le dita delle mani le unghie seguono la curvatura del polpastrello, mentre quelle dei piedi hanno una curvatura più lineare e conservano l’angolatura alle estremità.

L’igiene del neonato: le orecchie

Per quel che riguarda le orecchie è sufficiente usare l’angolo di un asciugamano, limitandosi alla pulizia del padiglione esterno. Per l’igiene dell’orecchio non utilizzare cotton-fioc, in quanto potrebbero lesionare il timpano.

L’igiene del neonato: il naso

La pulizia del naso è fondamentale soprattutto quando il bambino è raffreddato e in presenza di muco. Non essendo in grado di soffiarsi il naso da solo, è necessario ricorrere ai lavaggi nasali con soluzione fisiologica, da applicare preferibilmente prima dei pasti per evitare episodi di vomito.

L’igiene del neonato: gli occhi

Si procede alla pulizia degli occhi solamente quando sono presenti delle secrezioni. Per farlo utilizzare esclusivamente garze sterili imbevute di acqua (anch’essa sterile), effettuando un solo passaggio procedendo dall’interno verso l’esterno. Se necessario un secondo passaggio e per la pulizia dell’altro occhio, cambiare la garza per evitare di riportare le secrezioni sull’occhio.

L’igiene delle parti intime

Molta attenzione va rivolta ai genitali, anche tenendo conto delle differenze anatomiche dei due sessi. Nelle femmine bisogna stare attenti alle pieghe inguinali e alle piccole e alle grandi labbra dove potrebbero verificarsi ristagni di urina e di feci. Per il lavaggio delle parti intime delle bambine è indicato procedere dalla vagina all’ano (e non viceversa) per non trasportare i batteri da un punto all’altro.

Nei maschi è doveroso gestire correttamente il prepuzio. Per l’igiene del neonato non è necessario scoprire del tutto il glande o comunque è preferibile evitare di procedere con brusche manovre di scollamento (come avveniva in passato) responsabili di sofferenza e rischio di traumi e lacerazioni.

In presenza di sola pipì è sufficiente un rapido risciacquo con l’acqua, mentre per le feci è necessario prevedere anche l’utilizzo di un detergente. Per il cambio del pannolino valgono le regole generali viste per l’igiene del neonato, prestando attenzione a non chiuderlo in maniera troppo aderente.

Infine, fino a che non cade (solitamente ciò avviene in 7-14 giorni dopo la nascita), è necessario pendersi cura del moncone ombelicale con le apposite medicazioni. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù spiega di avvolgerlo in una garza sterile asciutta e senza applicare sostanze evitando di comprimerlo preferendo capi d’abbigliamento morbidi e non aderenti. Se la temperatura lo consente lasciare il moncone ombelicale il più possibile scoperto così da accelerarne la mummificazione e la caduta. Per l’igiene è sufficiente limitarsi alla pulizia dell’area intorno al moncone, utilizzando dell’acqua e senza ricorrere ai disinfettanti.

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  • Neonato (0-1 anno)