Tra le deformazioni più conosciute (perché più diffuse) che interessano la scatola cranica provocandone un’anomalia della forma troviamo la brachicefalia e la plagiocefalia. In realtà c’è una terza forma di deformazione cranica, nota con il nome di dolicocefalia, che nonostante sia meno visibile delle altre rappresenta comunque una condizione importante da conoscere e che può avere un’origine congenita o legata alla posizione della testa del neonato.

Cosa significa dolicocefalia?

La dolicocefalia è propriamente l’anomala forma del cranio caratterizzata dall’aumento del diametro antero-posteriore rispetto alla larghezza. In sostanza si tratta di un cranio allungato e quindi più stretto rispetto al normale.

Come anticipato va distinta dalla brachicefalia e dalla plagiocefalia. Nella brachicefalia, infatti, la testa è appiattita nella parte posteriore, mentre nella plagiocefalia nella parte posteriore e laterale. Nella dolicocefalia, invece, la testa si appiattisce di lato provocando la forma allungata e stretta.

Tipologie di dolicocefalia

Tipologie-dolicocefali
Fonte iStock

La dolicocefalia può essere di due tipi, in base alla causa che la determina.

Vi è una forma congenita provocata dalla chiusura prematura della sutura sagittale e in questo caso si parla di scafocefalia.

Più raramente l’allungamento della forma del cranio è dovuto dalla posizione che il bambino assume durante il giorno, specialmente durante il sonno; in questi casi si parla di dolicocefalia posizionale.

Le cause della dolicocefalia nei neonati

La formazione del cranio è graduale e procede con l’aumento delle dimensioni del cervello. Le ossa del cranio non sono da subito completamente formate e solide tanto che quelle che formano la scatola cranica sono unite tra loro dalle suture, delle bande di tessuto che consentono la naturale espansione del cranio.

Le suture si induriscono e si saldano con il passare degli anni e dopo la loro chiusura il cranio non può più espandersi. Durante questo periodo, quindi, le ossa del cranio sono più elastiche e una costante e continua pressione esercitata su una di esse può portare a una delle anomalie della forma del cranio del neonato. Inoltre va ricordato come questa elasticità sia fondamentale per consentire al neonato la discesa nel canale del parto e nascere senza traumi.

Nel caso in cui vi è la precoce chiusura della sutura sagittale (l’articolazione mediana che unisce le ossa parietali, che porta alla formazione della volta cranica) si ha una craniosinostosi per cui la crescita laterale del cranio non è più possibile mentre prosegue quella anteriore e posteriore, determinando il cranio dalla forma allungata tipico della dolicocefalia.

La causa congenita della dolicocefalia può verificarsi per condizioni genetiche, ma anche spontaneamente. Vi è un rischio maggiore nei bambini nati pretermine, specialmente tra 32 e 34 settimane, e nelle gravidanze multiple e in quelle con oligodramios prolungato.

Nella dolicocefalia posizionale, invece, la causa è da individuare nella posizione che il neonato assume. Durante il sonno o comunque quando è sdraiato (e nei primi mesi è frequente considerando che non è ancora in grado di rotolare, gattonare e muoversi autonomamente) in posizione supina con la testa ruotata di 90° si può determinare l’allungamento del cranio.

La dolicocefalia posizionale può verificarsi anche se il bambino dorme su un fianco, ma questa è una posizione assolutamente da evitare per il rischio della Sids, la sindrome della morte in culla.

Rischi e conseguenze

Le forme lievi della dolicocefalia sono generalmente innocue e, al di là dell’iniziale difetto estetico, non costituiscono motivo di preoccupazione e si risolvono in maniera piuttosto semplice con un’adeguata terapia.

La prognosi è invece più incerta nelle forme congenite o in quelle che iniziano a manifestarsi già durante la gravidanza all’interno dell’utero in quanto possono esserci delle correlazioni con delle malformazioni genetiche e con condizioni responsabili di deficit dell’apprendimento e di altri disturbi più o meno gravi.

I rimedi alla dolicocefalia

La gestione delle craniosinistosi dipende dalla gravità della condizione e dalle malformazioni a essa associate. In questi casi il trattamento non è univoco ma richiede il coinvolgimento di un team multidisciplinare che valuti la condizione del bambino, gli eventuali danni neurologici e le cause dell’anomalia della forma del cranio in modo da individuare la strategia d’intervento migliore.

Nelle forme posizionali, invece, può rivelarsi sufficiente la prevenzione domestica praticata dai genitori. Si rivela utile, infatti, cambiare la posizione della testa durante il sonno, così come di evitare di mantenere il neonato nella stessa posizione per troppe ore (come in auto nel seggiolino o sul passeggino). È utile anche mettere il bambino in posizione prona quando è sveglio e sotto la supervisione di un genitore e cambiare regolarmente la posizione dell’allattamento.

Nelle forme più importanti di dolicocefalia si valuta il ricorso alla fisioterapia e alle tecniche di rimodellamento cranico (tramite un apposito casco da far indossare al bambino) o all’intervento chirurgico.

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