Il processo di completamento dello sviluppo fisico umano non si completa con la nascita; diverse strutture anatomiche (e non solo), infatti, terminano la loro formazione nei primi mesi e anni di vita. È il caso delle cosiddette suture del cranio, ovvero le bande di tessuto che uniscono le ossa del cranio e che, come precisato dal Manuale MSD, consentono alla testa di espandersi parallelamente alla crescita del cervello.

Alla nascita ogni bambino ha cinque ossa principali del cranio: due frontali, due laterali (parietali) e una posteriore (occipitale). Il punto nel quale queste ossa si incontrano viene chiamato sutura cranica e si tratta, come riportato dal Children’s Hospital of Pittsburgh, di particolari articolazioni che svolgono diverse funzioni. Innanzitutto quella di permettere alle ossa del cranio di adattarsi al canale del parto durante la nascita e, successivamente, di svilupparsi in relazione alla crescita del cervello.

È quindi normale che alla nascita le ossa della testa non siano solide e completamente formate come nell’adulto, tanto che si parla delle cosiddette fontanelle proprio per indicare quegli spazi presenti tra le ossa del cranio. Alle cinque ossa del cranio corrispondono le rispettive suture che sono:

  • la sutura coronaria;
  • la sutura lambdoidea;
  • la sutura sagittale;
  • la sutura metopica.

Ed è proprio di quest’ultima che ci vogliamo occupare andando a conoscerne le caratteristiche, i tempi di formazione e chiusura e le patologie a carico di questa sutura.

Cos’è la sutura metopica?

Propriamente la sutura metopica è la parte di tessuto fibroso che separa le due ossa frontali, quelle che si trovano al centro della fronte del neonato.

Quando è fisiologica e quando si chiude?

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Fonte: iStock

Tra le particolarità della sutura metopica vi è quella legata al momento in cui si fonde e scompare. Se le altre suture tendono a fondersi nei primi mesi di vita, quella metopica richiede più tempo, generalmente tra i 3 e i 9 mesi.

Nel momento in cui le due ossa si fondono l’osso che si forma accanto alla sutura spesso si ispessisce, dando vita a quella che viene definita come cresta metopica. Questa può essere sottile o più marcata, ma è fisiologica e generalmente scompare dopo alcuni anni.

I problemi della sutura metopica nei bambini

A essere oggetto di attenzione sono i tempi con cui si fondono le suture in quanto la loro chiusura può avvenire sia in anticipo che in ritardo rispetto a quando dovrebbero. Una saldatura precoce può essere il segno di una craniostenosi (anomalie morfologiche del cranio), mentre una persistente viene considerata, come riportato dal portale Radiopaedia, come una variante anatomica che ha uno scarso significato clinico e che può essere associata a agenesia (assenza completa) o ipoplasia (sviluppo incompleto) del seno frontale.

La persistenza della sutura metopica prende il nome di metopismo, mentre la craniostenosi che interessa la sutura metopica prende il nome di trigonocefalia, un termine che indica, come chiarito in questo studio, una testa di forma triangolare, nella quale la fronte presenta una sorta di cuneo proprio per effetto della prematura fusione e successiva ossificazione della sutura delle due ossa frontali del cranio.

Spesso questa condizione è accompagnata da un eccesso di tessuto molle lungo la stessa linea, e nella metà dei casi anche la fontanella anteriore si chiude prematuramente.

La chiusura precoce e anomala della sutura metopica avviene generalmente prima della nascita, ma le cause di questa particolare condizione sono ancora sconosciute. Per spiegare l’origine di questa condizione si suggeriscono diverse ipotesi tra cui un’intrinseca malformazione ossea, l’ostruzione della testa del feto nella zona pelvica nell’ultima fase della gravidanza o una malformazione cerebrale intrinseca. La trigonocefalia può avere gravità variabile e sembra essere più frequente nei maschi (con un rapporto di 2:1 rispetto alle femmine), legata a una storia familiare nel 5% dei casi e nel 22% dei casi associata ad altre malformazioni.

Tra tutte le craniostenosi, quella che interessa la sutura metopica è quella maggiormente associata all’insorgenza di problemi nello sviluppo neurologico. La pressione intracranica elevata, infatti, è stata collegata a una riduzione del QI.

Uno studio pubblicato su ScienceDirect riporta come negli ultimi decenni vi sia un costante aumento di casi di trigonocefalia, mentre parallelamente si riducono i tassi di metopismo: questo potrebbe essere associato a crescente ricorso al taglio cesareo. L’aumento dell’incidenza della trigonocefalia rende la chiusura precoce della sutura metopica come il secondo tipo più frequente di craniostenosi.

Esistono diversi interventi per il trattamento della craniostenosi metopica e variano a seconda dell’età del bambino, della gravità dell’anomalia e delle valutazioni del medico. Il principale trattamento prevede l’intervento chirurgico, noto con il nome di rimodellamento della volta cranica, che agisce sulla parte anteriore del cranio (compresa la fronte la parte superiore dell’orbita oculare) allo scopo di creare lo spazio necessario perché il cervello cresca migliorando la forma della testa.

L’intervento, che richiede diverse ore, viene eseguito generalmente tra i 9 e i 18 mesi, per poi eseguire a intervalli regolari radiografie di controllo per valutare la riossificazione postoperatoria e l’aumento della pressione intracranica. La prognosi, come riportato dal Portale delle malattie rare e dei farmaci orfani, è, soprattutto nelle forme meno gravi, generalmente buona. e raramente si rivelano necessari interventi aggiuntivi.

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