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La diarrea nel neonato è sempre fonte di apprensione per i genitori e di irritabilità per il bambino. Ecco quali sono le cause e i rimedi per la diarrea nei neonati, per aiutare i genitori a rispondere meglio alle esigenze del piccolo.
Capace di gettare nel panico i genitori e nel pianto il bebè, la diarrea nel neonato è sempre motivo di apprensione per tutto il nucleo familiare. Ne abbiamo parlato con la pediatra Maria Maranò, per capire le cause di questo disturbo e i possibili rimedi per garantire il massimo benessere del bambino.
La diarrea è un disturbo della defecazione caratterizzato da feci liquide o semiliquide e con un numero elevato di evacuazioni. Spesso questo tipo di feci possono risultare alterate, presentando del muco oppure, in situazioni più importanti, anche del sangue.
La diarrea è un disturbo aspecifico e può essere, quindi, inteso come indicatore di eventuali patologie gastrointestinali, ma non solo.
Questo disturbo può presentarsi in concomitanza di uno stato di malessere del neonato le cui cause possono essere diverse. Solitamente, la diarrea non è un sintomo isolato. Spesso si accompagna ad altri sintomi di indisposizioni tra cui rialzo della temperatura, nausea o vomito, dolore all’addome, irritabilità e inappetenza. In ogni caso, il consiglio per i genitori è quello di mantenere la calma per infondere sicurezza e sostenere il bambino. Quindi, cercare di ricordare se il bambino possa aver ingerito qualcosa di inadatto o possa essere venuto a contatto con eventuali agenti patogeni.
Quando il bambino è così piccolo e non riesce ancora ad esprimersi come gli adulti vorrebbero, le cause della diarrea potrebbero essere di difficile individuazione per i genitori. La diarrea, infatti, può essere causata da un’infezione virale, da qualche batterio oppure da alcuni parassiti, ma non solo. Anche disturbi apparentemente slegati tra loro possono causare questo disturbo gastrointestinale. Un ruolo fondamentale, per esempio, è giocato da eventuali allergie alimentari o, addirittura, da un’infezione acuta in corso come può essere un’otite.
Anche l’ingestione di una sostanza tossica o l’uso improprio e sconsiderato di antibiotici può portare questo disturbo, così come un’alimentazione sregolata e inadatta a un neonato e alla sua flora batterica delicata e ancora in formazione.
“Occorre fare una distinzione – sottolinea la dottoressa Maranò – tra diarrea acuta e diarrea cronica. Per diarrea acuta (che rappresenta il disturbo più frequente) si intende un disturbo della defecazione che dura meno di 2 settimane. La diarrea cronica, invece, ha una durata molto più lunga”.
Le cause di una diarrea acuta possono essere diverse: “Tra le più frequenti c’è sicuramente la gastroenterite infettiva, tipica delle epidemie delle collettività”, ricorda la pediatra.
I neonati già inseriti in comunità (come l’asilo nido, per esempio) sono più esposti a queste infezioni a causa di un virus o di un batterio che ha provocato questa gastroenterite. Uno dei più comuni virus che può infettare i bambini molto piccoli è il rotavirus, principale causa delle gastroenteriti nella prima infanzia.
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Un’altra causa di diarrea nel neonato può essere l’intossicazione alimentare contratta attraverso l’ingestione di alimenti contaminati. Il classico esempio è il gelato estivo contaminato da uno stafilococco. Il bambino inconsapevolmente ingerisce l’alimento alterato e si scatena il disturbo diarroico.
Tra le cause di diarrea può trovarsi anche l’uso di antibiotici. L’antibiotico, infatti, altera il normale stato della flora batterica intestinale (dove risiedono i nostri “batteri amici”). Da qui, spiega la pediatra
L’importanza di assumere antibiotici solo quando è strettamente necessario utilizzando sempre, in contemporanea, dei probiotici che agiscono positivamente sulla flora microbica. Gli antibiotici, infatti, possono attivare il Clostridium Difficile, un batterio anaerobio Gram-positivo presente naturalmente nell’intestino umano. Si può quindi andare incontro a patologie molto gravi e importanti della mucosa intestinale.
Si hanno, poi, le diarree acute legate ad allergie alimentari (latte vaccino, pomodoro, uovo e altri alimenti allergizzanti) che possono scatenare la diarrea in soggetti predisposti.
La diarrea cronica, invece, può essere dovuta alle varie intolleranze, tra cui quella al lattosio per esempio. Il lattosio è uno zucchero contenuto naturalmente nel latte. La lattasi, invece, è un enzima che serve per scindere il lattosio. Talvolta, alcuni bambini manifestano scariche diarroiche appena assumono il latte. Questo può essere dovuto ad un’intolleranza al lattosio.
Pane, pasta, farinacei in genere sono ricchi di glutine, una miscela proteica colloidale composta in prevalenza da gliadina e glutenina. Si parla, infatti, di celiachia come “malattia da malassorbimento”. Il morbo celiaco, infatti, provoca atrofia dei villi intestinali e infiammazione cronica dell’intestino tenue in soggetti geneticamente predisposti.
Le feci sono un importante indicatore dello stato di salute del neonato e della sua alimentazione. Si possono, quindi, avere variazioni nelle evacuazioni a seconda del nutrimento che il bambino assume. “Nel caso dei lattanti allattati con latte materno, le feci possono essere fisiologicamente più morbide”, ricorda però la dottoressa.
dice la pediatra, ribadendo che è una condizione normale che non deve essere fonte di preoccupazione per la mamma. Con lo svezzamento, solitamente, le feci riacquistano consistenza. Il campanello d’allarme, in questo caso, è rappresentato dalla frequenza delle evacuazioni. Se queste sono in numero maggiore del solito e ravvicinate, allora meglio rivolgersi al medico.
Esiste, poi, una correlazione tra l’assunzione di succhi di frutta e la diarrea, in particolare se i bambini bevono più di 250cl di succo al giorno. Il fruttosio contenuto all’interno dei succhi di frutta, infatti, funge da lassativo. In questo caso, il bambino ha la diarrea, ma non manifesta altri sintomi (febbre, nausea, disidratazione). Smettendo di somministrare succhi di frutta, la diarrea scompare.
Che cosa deve fare un genitore alle prese con la diarrea del bebè? La dottoressa Maranò risponde sicura: “Idratazione”. La prima cosa da fare è permettere al bambino di recuperare i liquidi e i sali minerali persi con le evacuazioni diarroiche. “La principale fonte di preoccupazione in eventi di diarrea acuta deve essere la disidratazione. Tipici esempi di disidratazione sono il pannolino asciutto o il bambino che piange senza lacrime”. In questo caso, il consiglio è di consultare prontamente lo specialista.
Se il bambino non mangia, vomita, scarica frequentemente, ma trattiene le urine, ha sangue nelle feci è necessario rivolgersi al medico. Così come se il bambino appare apatico, oppure ha febbre o piange incessantemente.
L’idratazione è un fattore di estrema importanza e se il bambino non beve deve essere comunque idratato, eventualmente per via endovenosa. Esistono in commercio specifiche soluzioni idratanti con la giusta concentrazione di sali minerali, utili per reintegrare i liquidi e i sali persi.
Per trovare il giusto rimedio per la diarrea nel neonato occorre, ovviamente, aver individuato con certezza la causa che ha scatenato l’evento. Il bambino, infatti, è ancora molto piccolo e il trattamento di un disturbo aspecifico richiede molta attenzione. Così come per gli adulti, per esempio, è inutile somministrare un antibiotico quando non serve, per un bambino così piccolo una leggerezza del genere può avere controindicazioni maggiori. La strada migliore da seguire, dunque, è quella di consultare il pediatra di famiglia prima di procedere con i rimedi “fai da te”.
Il miglior rimedio consigliato dalla pediatra Maranò è quello di usare, a casa, una supplementazione di liquidi ed elettroliti. Sempre bene offrire frequentemente da bere a piccoli sorsi (un cucchiaino d’acqua ogni 5 minuti, per esempio) acqua e preparazioni ricche in sali minerali e sodio. Camomilla e tè sono sconsigliati perché poveri in sali minerali.
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