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La celiachia nei bambini si manifesta durante lo svezzamento, quando avviene il primo contatto con alimenti contenenti glutine. Abbiamo chiesto al nostro esperto di parlarcene.
Nei bambini i sintomi si possono manifestare già a partire dallo svezzamento o comunque quando avviene il primo contatto con questi alimenti. Ne abbiamo parlato con il Dottor Rosario Morando, nutrizionista clinico specialista in alimentazione e nutrizione umana.
Come prima cosa, abbiamo chiesto al Dottor Morando di spiegarci meglio che cos’è la celiachia:
Si tratta di una patologia autoimmune e multi-sistemica scatenata dall’ingestione di gliadina e glutenina, ovvero delle proteine del glutine, in soggetti geneticamente predisposti. Nel 90% dei casi, la celiachia viene diagnosticata già durante l’infanzia. Raramente la diagnosi viene fatta in età adulta perché si manifesta già nel bambino, già a partire dall’alimentazione complementare.
L’incidenza della celiachia, a oggi, si attesta intorno all’1% della popolazione. Pertanto, può essere considerata tra le patologie autoimmuni a maggiore incidenza.
Quando si manifestano i primi sintomi della celiachia nei bambini?
La fascia di età che maggiormente presenta i sintomi della malattia va dal primo anno di vita fino ai tre anni.
E quali sono i sintomi tipici che debbono far sospettare la presenza della celiachia?
I sintomi sono quelli classici intestinali, quindi diarrea, coliche e meteorismo. Ma ci sono anche sintomi extra-intestinali, quali stomatiti aftose ricorrenti, manifestazioni dermatologiche con ponfi, orticaria ed eritemi, anemia dovuta all’atrofia dei villi intestinali. Pure la perdita di peso è un sintomo, che si riconosce subito perché il bambino presenta un deficit di assimilazione fino ad arrivare talvolta a un arresto della crescita.
Se a partire dallo svezzamento nel bimbo si manifestano i sintomi sopraindicati, si può sospettare la presenza della malattia. Per averne la certezza, sono necessari degli specifici esami medici. Al Dottor Morando abbiamo chiesto quali sono:
Per la diagnosi si inizia prima con il sierologico, ovvero un esame del sangue tramite cui si vanno a ricercare gli anticorpi tipici della celiachia: anti-trans-glutaminasi e anti-endomisio. Se viene effettivamente rilevata la presenza di questi anticorpi specifici, si procede con la biopsia intestinale. A questo punto, se si evidenzia un’eventuale atrofia dei villi intestinali, che risultano cioè di dimensioni ridotte, siamo di fronte alla conferma della patologia.
Il Dottore ci spiega che esistono 5 diverse forme di celiachia, diverse tra loro per sintomi e risultati degli esami diagnostici.
- La forma di celiachia classica ha sintomi intestinali e risultati dell’esame sierologico e della biopsia positivi.
- La celiachia atipica, invece, ha manifestazioni extra-intestinali, quindi stomatite, orticaria, pallore, perdita di peso, e la sierologia e la biopsia sono positive.
- La forma silente non dà alcun sintomo, ma la sierologia e la biopsia sono positive anche in questo caso.
- Nella celiachia latente l’esito del sierologico è positivo, ma la biopsia è negativa; questa forma è quella che oggi definiamo sensibilità al glutine, vale a dire che gli anticorpi vengono prodotti solo nel momento in cui si supera una soglia di glutine che l’organismo non è più in grado di tollerare.
- E, infine, la forma potenzialmente celiaca si ha quando il soggetto ha solo la predisposizione genetica ma non manifesta la malattia.
Quale dieta dovrebbe seguire un bambino celiaco?
Ovviamente va seguita una dieta priva di glutine, ovvero vanno eliminati cereali quali frumento, orzo, segale, farro e kamut. In alternativa, possono essere utilizzati i cereali naturalmente privi di glutine, come il riso, il mais, la quinoa, il tef, l’amaranto, il grano saraceno e l’avena.
Esistono in commercio anche prodotti specifici per celiaci, che sono sicuri per quanto riguarda il contenuto in glutine, ma sono poco appetibili per il bambino. Per cui, il lato negativo di questi prodotti è che spesso l’industria alimentare li addiziona con esaltatori di sapidità, grassi e zuccheri.
Tant’è che negli ultimi studi abbiamo visto come i soggetti celiaci siano anche quelli maggiormente obesi e con delle dislipidemie, condizioni che possono manifestarsi già in età pediatrica. Il paziente celiaco va monitorato non solo dal punto di vista clinico e sierologico, ma anche nutrizionale. Oltretutto, i pazienti celiaci sono soggetti predisposti ai deficit di ferro, delle vitamine del gruppo B e di fibra.
Articolo originale pubblicato il 10 febbraio 2021
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