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Uno studio clinico afferma che l'introduzione precoce al glutine nei neonati tra i 4 e i 6 mesi di vita diminuirebbe la possibilità di sviluppare la celiachia nei primi 3 anni. L'analisi e i risultati scientifici.
L’introduzione precoce del glutine nello svezzamento di un neonato di 4 mesi ridurrebbe la possibilità di sviluppare la celiachia nei 3 anni successivi. Lo studio Inquiring About Tolerance (EAT) ha messo in luce proprio tali risultati prendendo in esame un campione di neonati di età compresa tra i 4 e i 6 mesi di vita.
Secondo lo studio, il consumo precoce di glutine ad alte dosi dovrebbe essere considerato come una strategia per prevenire la celiachia nella ricerca futura. Analizziamo più nello specifico i dati e i risultati ottenuti dai ricercatori sullo studio clinico inglese.
L’analisi scientifica proveniva da uno studio clinico randomizzato in aperto, (ovvero una sperimentazione su due gruppi di bambini di cui solo uno di esso sotto controllo medico). Lo studio, svolto nel 2009 in Inghilterra e nel Galles, prevedeva un totale di 1303 bambini della popolazione generale seguiti per i primi 3 anni di vita. I campioni sono stati analizzati, successivamente nel 2015, quindi dopo altri 3 anni.
Lo studio, pubblicato sul giornale pediatrico Jama Network si è svolto dividendo in due gruppi i 1303 neonati.
L’obiettivo dei ricercatori era quello di determinare se l’introduzione precoce di alte dosi di glutine riducesse la prevalenza di MC (celiachia) all’età di 3 anni. È importante sottolineare come, prima di tale studio clinico, non esistevano delle strategie per la prevenzione della celiachia (MC).
Le attuali linee guida che affermano che l’età all’introduzione del glutine non influisce sulla prevalenza di celiachia si basano sui risultati di diversi studi clinici randomizzati, ma le dosi di glutine e la tempistica della sua introduzione variavano. Con l’analisi di questa nuova ricerca, i risultati ottenuti confermano il contrario.
La valutazione della celiachia era un endpoint secondario a priori dello studio EAT e all’età di 3 anni tutti i bambini con campioni di siero disponibili sono stati testati per gli anticorpi antitransglutaminasi di tipo 2.
I bambini con livelli di anticorpi superiori a 20 UI / L sono stati indirizzati verso una visita gastroenterologa per ulteriori e approfondite indagini.
Gli autori dello studio clinico, Kirsty Logan, Ph.D., del King’s College London, e colleghi hanno evidenziato come tra i risultati dei 1004 bambini inclusi nell’analisi, il 51,2% di loro era di sesso maschile.
La quantità media di glutine consumata tra i 4 e i 6 mesi di età era di 1,40 gr / a settimana nel secondo gruppo di bambini, quelli denominati SIG e 1,85 gr / a settimana nel primo gruppo, quelli denominati EIG (P <0,001).
Il consumo settimanale medio di glutine variava dai 1,00 gr a settimana all’età di 4 mesi a 2,05 gr a settimana all’età di 6 mesi nel secondo gruppo (SIG).
Mentre, 1,54 gr a settimana all’età di 4 mesi fino a 2,40 gr a settimana all’età di 6 mesi nel primo gruppo (EIG).
I risultati indicano come 7 dei 516 bambini del SIG (gruppo introduzione standard) (1,4%) hanno avuto una diagnosi di celiachia confermata rispetto a 0 dei 488 bambini del EIG (gruppo introduzione precoce).
In conclusione, la rilevanza in questa analisi clinica effettuata sui neonati nello studio EAT, spiega come l’introduzione del glutine dall’età di 4 mesi è stata associata a una ridotta prevalenza di celiachia.
Questi risultati suggeriscono che il consumo precoce di alte dosi di glutine dovrebbe essere considerato come una strategia, idonea, per prevenire la celiachia nei prossimi studi scientifici.
Articolo originale pubblicato il 15 ottobre 2020
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