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Cosa provoca nei neonati l'eccessiva presenza di aria nella pancia tanto da risultare particolarmente fastidiosa? Ecco cosa c'è da sapere sull'aerofagia e il meteorismo nei più piccoli.
Questo fenomeno, secondo le stime riportate da WebMD, interessa il 7% dei bambini (e il 25% circa degli adulti) causando non pochi disagi e fastidi che è importante conoscere per poterli prevenire e gestire correttamente, anche alla luce della consapevolezza che di per sé non esiste una cura vera e propria.
Conosciamo meglio le cause e i sintomi dell’aerofagia nel neonato e come questa possa dipende anche dall’allattamento.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù individua indica i disturbi neuropsichiatrici e neurologici come la principale causa dell’ingestione di aria nella pancia che provoca meteorismo.
Nel caso in cui l’ingestione di aria provocasse sintomi gastrointestinali si parlerebbe di aerofagia patologica nella quale, come riportato in questo studio dedicato, i bambini soffrono di una grave distensione addominale persistente che è minore al mattino e massima a fine giornata. Questo perché durante la notte vi è una minore ingestione di aria dalla bocca e una maggiore eliminazione tramite le flatulenze.
Inoltre anche lo stress e i maltrattamenti, tanto quelli psicologici quanto quelli emotivi, sono alla base di aumenti di aria nella pancia nei bambini.
Nel neonato con aerofagia e meteorismo vi è solitamente una frequente eruttazione che può associarsi a:
All’aerofagia nel neonato possono inoltre associarsi anche sintomi non prettamente intestinali come
Nelle forme più gravi, nelle quali vi è una distensione dello stomaco e dell’intestino particolarmente eccessiva, si possono registrare anche difficoltà respiratorie e perforazione intestinale.
In uno studio pubblicato sul Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition sono stati individuati dei neonati con sintomi simili a quelli della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) nei quali, dopo un’attenta valutazione, l’aerofagia sarebbe dipesa dalla disfagia, ovvero dalla sensazione di deglutizione difficoltosa.
In una coorte di neonati sani e nati a termine, infatti, sono stati identificati sintomi di suzione-deglutizione-respirazione scoordinati tra cui scarsa suzione e deglutizione udibile che potrebbero spiegare l’aerofagia nel neonato. Un neonato che ha problemi di suzione per i quali non ha un corretto attaccamento o succhia in maniera eccessivamente rapida, può ingerire troppa aria e creare le condizioni per l’insorgenza dell’aerofagia.
Tra i segni da monitorare che possono indicare come il bambino stia ingerendo troppa aria vi è la percezione del suono dello scorrimento del latte all’interno dello stomaco (l’assenza di aria renderebbe tale movimento silenzioso), l’irritazione del bambino durante l’allattamento e un rigurgito eccessivo.
La prevenzione dell’aerofagia e del meteorismo nel neonato passa innanzitutto dall’attenzione all’allattamento, sia esso al seno o artificiale prestando quindi cura all’attaccamento e alla scelta della tettarella adeguata.
Nell’utilizzo del latte di formula è importante anche prepararlo in maniera corretta evitando la formazione di bolle. I
noltre è fondamentale ridurre tutti quei fattori stressanti che possono essere alla base della formazione di aria nella pancia. Anche il trattamento precoce di determinati disturbi è utile a ridurre il rischio di condizioni di questo tipo e delle relative complicanze.
Come anticipato non esiste una cura risolutiva e il trattamento per l’aerofagia è mirato a ridurre i sintomi causati dalla presenza di aria nella pancia. Il trattamento, quindi, può prevedere una terapia comportamentale, la psicoterapia e in alcuni casi l’assunzione di farmaci quali Bendodiazepine, Baclofene o Simeticone.
Nelle forme più gravi si valuta il ricorso al sondino naso-gastrico o all’intervento chirurgico della gastrostomia decompressiva.
Articolo originale pubblicato il 24 febbraio 2023
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