Siamo ciò che mangiamo. Così sentenziò, in una più ampia riflessione, il filosofo Ludwig Feuerbach e tale definizione è utile per parlare del rapporto tra alimentazione e fertilità maschile. Se è vero che ciò che quotidianamente mangiamo determina chi siamo e la qualità della nostra vita, perché non dovrebbe incidere anche sulla capacità riproduttiva degli uomini?

Abbiamo più volte avuto modo di approfondire i problemi legati all’infertilità primaria e secondaria maschile, individuando cause legate al numero degli spermatozoi (azoospermia), alla loro morfologia (teratozoosperima) o alla vitalità degli stessi (necrozoospermia).

La fertilità è un complesso concorso di cause e fattori dove spesso è possibile individuare l’origine dell’incapacità di avere figli, ma a volte si giunge a una diagnosi di infertilità senza causa. Questo a conferma della molteplicità di fattori che incidono sulla fertilità maschile. L’alimentazione è una di queste? Scopriamo cosa c’è di vero.

Esiste un legame tra alimentazione e fertilità maschile?

Quando si parla di alimentazione si tende a demitizzare l’importanza di ciò che mangiamo, senza un reale e corretto equilibrio. C’è spesso una certa indifferenza legata all’idea che l’importante è mangiare e, al massimo, non aumentare eccessivamente di peso e che, quindi, non ci sia tanta differenza nel tipo di cibi che ingeriamo. Questa è una mentalità sbagliata che ha effetti anche sulla fertilità.

Sì, perché tra le cause dell’infertilità c’è sia l’obesità che uno stile di vita disordinato e squilibrato, sul quale l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. È infatti impensabile che l’alimentazione non incida anche sulla fertilità, essendo questa non una mera capacità meccanica, ma un aspetto della vita, influenzato anche da fattori sociali, emotivi e psicologici.

Diverse ricerche scientifiche hanno analizzato ed evidenziato questo legame, concludendo come una dieta completa e ricca di antiossidanti sia imprescindibile per migliorare e mantenere elevata la fertilità.

La dieta mediterranea, così come tutte quelle bilanciate a base di pesce, frutta e verdura, è “associata a migliori parametri seminali e a minore frammentazione del DNA spermatico”.

Dieta per la fertilità maschile: i cibi consigliati

Cosa devono mangiare gli uomini, quindi, per migliorare la fertilità? Le ricerche condotte in materia indicano come una dieta a base di pesce, carne di pollo, legumi, latte scremato, grano intero e alimenti ricchi di antiossidanti, vitamine e poveri di grassi saturi siano più efficaci per migliorare la qualità degli spermatozoi.

In un’alimentazione corretta ed equilibrata con possono mancare anche frutta e verdura, anche se in questi casi è doveroso fare attenzione ai pesticidi. È stato infatti riscontrato come gli alimenti con “elevati livelli di residui di antiparassitari”, come fragole, mele, pere, pompelmo, peperoni, cipolle, piselli, fagioli e spinaci incidano negativamente sulla qualità del liquido seminale.

Alimentazione e fertilità maschile: cosa evitare

Tra i principali alimenti che è sconsigliato assumere, soprattutto in grandi quantità, troviamo le carni rosse e lavorate, i latticini interi, i dolci e le bevande zuccherate. Va invece sottolineato come l’alcol e la caffeina non hanno una grande incidenza sulla fertilità maschile, ma è comunque consigliato non abusarne.

Alimentazione e fertilità: 3 miti da sfatare

L’infertilità maschile è un problema molto diffuso, tanto che negli ultimi decenni si è assistito a un abbassamento della qualità del seme. Tale criticità, che non è solo individuale, ma anche sociale e sanitaria, ha portato ad aumentare l’interesse su come risolvere questo problema. Più che di un problema è corretto parlare di una condizione che può avere, come visto, diverse cause.

Tra i rimedi spesso proposti c’è quello di seguire questo o quel regime dietetico. La realtà è però più articolata e complessa ed è doveroso sfatare alcuni dei miti più diffusi legati al tema dell’alimentazione e della fertilità maschile.

1. Mangio bene quindi sono fertile

La salute umana, così come la fertilità, non  è un’equazione matematica certa. Che non vuol dire che non esistano cure o terapie efficaci, ma come queste sono soggette a numerosi fattori. Alcuni, a volte, anche sconosciuti e per questo non prevedibili. L’alimentazione, poi, più che una cura è una forma di prevenzione e, se corretta, permette di escludere altre criticità per quel che riguarda la fertilità. Non basta, quindi, mangiare bene per essere fertili, ma certamente mangiare male non aiuta.

2. Qualità senza quantità

Mangiare bene significa tante cose, tra cui prestare attenzione al tipo di cibi e alla loro quantità. La dieta più che la rinuncia a determinati alimenti è proprio la gestione ordinata di ogni singolo pasto. Che deve prevedere un apporto energetico corretto per ogni persona. È infatti fondamentale ribadire come l’alimentazione sia relativa a ogni persona, alle sue esigenze fisiche e al suo stile di vita.

Le generalizzazioni sono sempre da fuggire ed è doveroso ragionare e capire prima perché seguire questo o quel regime alimentare ed evitare di farlo semplicemente perché ha funzionato su altre persone. Molti errori si verificano proprio per questo motivo, in quanto si ignora l’individualità che, anche in campo alimentare, è importantissima.

3. Tra estremi ed equilibrio

Chi si trova costretto a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata tende spesso a credere che debba mangiare meno o, peggio, poco. La realtà è quella di raggiungere un equilibrio personale, che non può non tenere conto della propria condizione fisica, del lavoro che si svolge, dell’attività fisica, eccetera.

L’alimentazione è un tassello importante, ma non l’unico. Va quindi inserito in un quadro generale, al suo giusto posto, per restituire l’immagine completa: quella di una maggiore possibilità di essere fertili e, quindi, di avere figli.

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  • Infertilità di Coppia