Anonimo

chiede:

Gentile dottore Annona, il 5/3/08 le inviai una mia richiesta di informazioni
sull’esito della mia metroplastica, con diagnosi di utero setto o bicorne.
Ebbene, le vorrei chiedere un ulteriore consiglio in merito. In breve le
racconto come è andata: finito il terzo ciclo di novogin, dopo l’operazione
di metroplastica avuta in gennaio, sono tornata dal mio ginecologo, il quale
mi ha fatto una isterosalpingografia a fine giugno e un’isteroscopia I primi
giorni di agosto. È risultato che la malformazione è ancora lì, ovvero che
la metroplastica è servita solo a togliere il setto vaginale, dato che il
dottore ha comunque infilato due cateteri e ha notato che…insomma ho
ancora l’utero bicorne, mentre il professore che mi aveva operato mi aveva
detto che mi aveva tolto “tutto” il setto. Dopo l’arrabbiatura di rito, la
buona notizia è stata quella di avere le tube pervie, ma – a detta del mio
medico – funzionerebbero a turni, non contemporaneamente, data la
malformazione. Poi mi ha detto che il fatto che io non sia mai stata incinta
può essere dovuto al fatto che gli spermatozoi hanno difficoltà a
incanalarsi nel corno giusto, nella tuba giusta, nell’ovaia giusta, nel
momento giusto. E che per “aiutare” questa ardua risalita serve una
stimolazione follicolare. Prenderò il Clomid da domani per 6 gg. Con
dosaggio 50 mg e farò un monitoraggio tra il 12 e il 14 giorno del ciclo.
Mio marito, nel frattempo farà il suo terzo spermiogramma (I due precedenti,
fatti nel 2007, erano normali), perchè così se risulta qualche difficoltà si
può risolvere parallelamente. Se poi…a nulla sarà servito tutto ciò, dovrò
fare una inseminazione omologa, penso la IUI.
Domandone: analizzata tutta la mia situazione, dottore, cosa ne pensa del
fatto che io non rimanga incinta nonostante le mie condizioni di buona
salute e nonostante io sappia che la mia malformazione non è causa di
infertilità???
Mi arrovello e non trovo risposta, trovo frustrante questa mio percorso ad
ostacoli fatto anche di errate conclusioni post operatorie che mi avevano
fatto ben sperare. La prego, mi dia un parere spassionato su come sta
procedendo la mia ricerca di una gravidanza e se posso fare ancora
qualcos’altro. Le ricordo anche che ho 37 anni, mio marito 40.
La ringrazio per la pazienza e per quanto potrà fare per risollevare il mio
morale, davvero!

Gentile Aida,
sono andato a guardare la precedente risposta per vedere quale era la
malformazione. Lei parla di utero didelfo con due vagine. È una
malformazione piuttosto complessa e quindi credo sia ovvio che vi siano
ancora dei segni, benché sia stata corretta. In ogni caso occorrerebbe
confrontare isteroscopia e isterosalpingografia, fatte prima e dopo
l’intervento, per poter esprimere un giudizio su quale sia stata
effettivamente la correzione della malformazione. Anche se sono stati uniti
al centro i due corni e corpi uterini ed eliminato il setto, è possibile che
il diametro trasverso sia ancora piuttosto ampio, con i corni uterini che
divergono verso gli orifizi tubarici. Già nell’altra mia risposta la
invitavo a consultare gli specialisti che l’hanno operata per poter avere le
spiegazioni che si aspetta, prima di potersi “arrabbiare” a giusta o meno
ragione. Per la seconda parte della sua domanda devo purtroppo far notare
che se la difficoltà è l’anatomia dell’utero, non sarà certo una
stimolazione ovarica dell’ovulazione a facilitare le cose. In sostanza se lo
spermatozoo non passa, che lei ovuli o meno non cambia nulla. Mi dispiace
essere così lapidario, ma non c’è nessuna certezza che la malformazione o
gli esiti della stessa non siano causa di infertilità. Il modo corretto di
procedere è di affidarsi ad un centro per la cura della infertilità di
coppia. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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