Anonimo

chiede:

Salve, le scrive la signora Sofia per chiedere informazioni circa l’assegno di maternità dello stato e/o assegno del comune. Nel mese di gennaio 2014 sono rimasta incinta; avevo due contratti di lavoro suddivisi tra scuola pubblica e privata. Il 30.05.2014 mi sono licenziata dalla scuola privata ed ho continuato a lavorare fino al 30.06.2014 presso la scuola pubblica. Poi dopo il periodo estivo, sono stata chiamata a lavorare presso altra scuola pubblica come docente con contratto a tempo determinato dal 13.10.2014 al 30.06.2015 (su 18 ore). In data 15.10.2014 sono diventata mamma per la seconda volta e percepisco normale stipendio in quanto il contratto è su nomina. Poiché la sottoscritta ha tre mesi di contribuzione nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto, in quanto lavoravo presso una scuola privata e poiché mi trovo anche nella situazione di chi si è licenziata dalla scuola privata in data 30.05.2014 avendo sempre i 3 mesi di contribuzione richiesti ma, attualmente, si trova a lavorare presso la scuola pubblica percependo 1300 euro al mese, volevo sapere se mi spetta compilare tale domanda. Chiedo questo in quanto in sul sito Inps si specifica che l’assegno spetta in misura ridotta anche alla donna in attività di lavoro che ha diritto ad una tutela economica per la maternità (indennità, retribuzione, altro) inferiore all’importo dell’assegno (in tal caso la misura dell’assegno è pari alla differenza c.d. quota differenziale), grazie.

Gentile Signora Sofia, per quota differenziale, nel caso di domanda di assegno erogato dal Comune, s’intende la quota di assegno che spetta alla genitrice pari alla differenza tra l’indennità per congedo di maternità e l’assegno di maternità. Ad esempio, se l’importo complessivo dell’indennità corrisposta dall’Inps per il congedo di maternità è uguale ad euro 1.000,00 e l’importo dell’assegno è uguale ad euro 1.320,75, l’assegno che effettivamente verrà erogato è pari alla differenza tra i due importi ossia uguale ad euro 320,75 (1.320,75 – 1.000 = 320,75). Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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