Anonimo

chiede:

Salve, sono alla 11a settimana di gravidanza e lavoro in uno studio
legale
con contratto a tempo indeterminato.
La situazione è questa: in ufficio sono l’unica segretaria e il datore di
lavoro si dimostra poco disponibile nei miei confronti, mi fuma davanti e
non mi sottrae a mansioni come “trasportare scatoloni pieni di libri”
nonostante gli abbia fatto presente del mio stato di gravidanza.
Io sono perfettamente in salute, ho solo la pressione bassa, ma mandare
giù una situazione del genere mi fa avere sempre più preoccupazioni per
la gravidanza.
Vorrei sapere se è possibile, parlando con il ginecologo, andare in
maternità anticipata dichiarando di non farcela a sopportare il lavoro.
Vi ringrazio in anticipo per l’aiuto e Vi porgo i migliori saluti.

Gentile Debora,
i casi di maternità anticipata sono specificamente previsti dal Ministero
del Lavoro ed indicati nel secondo comma dell’art. 17 del Decreto Lgs 151/01
del Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e
sostegno della maternità e della paternità. I casi in cui è riconosciuto il
diritto alla maternità anticipata sono:
– se la gestante ha dei problemi di salute che mettono a rischio la sua
gravidanza e per i quali è consigliato il riposo e che si aggraverebbero
lavorando;
– se il lavoro o il luogo in cui svolge la sua attività professionale non è
salubre e mette a rischio la gravidanza;
– se la lavoratrice svolge mansioni pesanti (alzare pesi, esposizione a
sostanze chimiche dannose) e non può essere spostata di settore o di
mansione;
In questi casi è necessario:
– presentare la richiesta di maternità anticipata alla Direzione Provinciale
del Lavoro territorialmente competente, allegando il certficato di
gravidanza ed un certificato rilasciato dal ginecologo di fiducia, che
attesti l’esistenza di una condizione di quelle indicate. Il certificato del
ginecologo deve inoltre contenere l’indicazione della data presunta del
parto, della data ultima mestruazione, la richiesta di assoluto riposo e
l’eventuale patologia (o condizione di rischio).
– La Direzione Provinciale del Lavoro rilascia, quindi, una ricevuta in
duplice copia (una va consegnata al datore di lavoro) in cui attesta la
richiesta da parte della lavoratrice alla maternità anticipata.
– Entro 7 giorni la domanda di maternità anticipata è approvata.
La maternità anticipata può precedere un periodo di astensione dal lavoro
fino a sette mesi dopo il parto, se la mansione della neo mamma sia
considerata a rischio insalubrità e la lavoratrice non possa essere adibita
ad altre mansioni. Il congedo di maternità anticipata è obbligatorio e non
compromette l’anzianità di servizio o le ferie maturate. Inoltre la
lavoratrice mantiene il diritto alla retribuzione totale.
Nel Suo caso, pertanto, Le consiglio di parlare con il ginecologo di fiducia
per trovare una formula adeguata ad almeno una delle condizioni
sopraindicate, considerando anche il Suo stato di salute, l’impossibilità di
non essere adibita ad altra mansione, atteso che è l’unica impiegata
dell’ufficio, l’insalubrità del luogo di lavoro (si fuma, nel divieto della
legge) ed infine l’esecuzione di attività non adeguate al Suo stato
(sollevare pesi). Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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