Anonimo

chiede:

Buongiorno avvocato, con le ultime schede di valutazione ho ricevuto un voto negativo sulla presenza al lavoro: mi sono confrontata con la mia responsabile, che mi ha detto che il voto è causato dalla mia poca flessibilità a restare a lavoro dopo l’orario lavorativo (ho tre figli piccoli) e dalle ipotetiche assenze che potrei fare, causate sempre dai figli. Come mi posso tutelare da simili pensieri ed azioni negative nei miei confronti?

Avv. Sara Girelli

risponde:

Buongiorno signora. Il datore di lavoro, nel redigere le schede di valutazione del personale si deve attenere strettamente a criteri obiettivi, quali l’obbligo di correttezza e buona fede con divieto di perseguire intenti discriminatori o ritorsivi contro il lavoratore; nella valutazione non possono essere ricompresi parametri estranei alla prestazione lavorativa, come ad esempio il comportamento nella vita privata. Se il dipendente ritiene che la valutazione sia in qualche modo viziata, può contestarla per iscritto all’organo superiore rispetto a quello che ha fatto la valutazione (ad esempio al direttore generale) oppure ricorrere al giudice del lavoro. Quest’ultimo valuterà se il datore di lavoro ha osservato i criteri di valutazione imposti dalla legge.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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