Anonimo

chiede:

Buongiorno, sono una parrucchiera assunta da novembre 2012 con contratto di apprendistato professionalizzante. Il 29 aprile, un martedì mattina, stavo male, avevo attacchi violenti di vomito ogni mezz’ora. Ho chiamato il mio medico io quale mi ha detto che nel caso non fossi riuscita a recarmi da lui in orario di ambulatorio non avrebbe potuto darmi la malattia. Avendo parecchie ferie arretrate e non essendo mai riuscita per un motivo o per l’altro ad usufruirne, ho telefonato alla mia titolare, dicendole che non stavo bene e che non sarei di sicuro riuscita ad andare dal medico chiedendo se mi poteva per quella settimana scalare ferie. Mi ha risposto che se non stavo bene stavo a casa, di non preoccuparmi, e che sarei tornata quando sarei stata meglio. Il sabato scopro di essere incinta e il lunedì mi presento in pronto soccorso perché stavo male. Il medico mi fa un’ecografia con la quale attesta la gravidanza e mi prescrive riposo. Lo stesso giorno chiamo la mia titolare per avvisarla che non stavo per niente bene, dato che i miei disturbi mi costringevano a stare male per gran parte della giornata e mi provocavano violenti attacchi di vomito e mal di stomaco. Inoltre, per rispetto e per sincerità, le comunico il mio stato di gravidanza. Lo stesso giorno le consegno copia del certificato d3l pronto soccorso, che lei mi firma. Il giorno 15 maggio ricevo una raccomandata: contestazione di infrazione disciplinare per assenza ingiustificata. Testualmente dice: ella è assente dal giorno 29 aprile e l’assenza è tutt’ora perdurante alla data odierna (7 maggio), senza aver fornito nè comunicazione nè giustificazione”. Ora io so, se fosse vero quello che lei dice, mi avrebbe contattata, l’avrebbe scritta prima. Invece lei mi ha detto di stare a casa e non preoccuparmi e che mi avrebbe scalato ferie, ma quando ha saputo del mio stato di gravidanza mi ha contestato l’assenza. Tra l’altro per la gestione delle ferie e dei permessi, non sono mai stati presi in considerazione richieste scritte, ma è sempre tutto stato concordato a voce. In più ad oggi non ho ancora ricevuto gli stipendi di marzo e aprile, e non mi sono state consegnate le buste paga di febbraio, marzo e aprile. In caso di licenziamento, che sicuramente avverrà causa il mio stato di gravidanza, io non posso far niente per tutelarmi e non perdere la maternità? Grazie per l’attenzione.

Gentile sig.ra, innanzitutto contesti il telegramma con lettera AR nella quale deve riportare anche gli accordi verbali e le rassicurazioni telefoniche a lei dati dalla titolare, alleghi il certificato del PS ed una attestazione del medico curante per lo stato del 29 aprile, in modo da respingere al mittente le accuse. Si rivolga ad un sindacato per essere aiutata, nel caso di licenziamento potrà fare eventualmente ricorso al giudice del lavoro per essere tutelata, ma, nel caso in cui fosse licenziata, comunque avrà diritto all’indennità di disoccupazione sostituita dall’indennità di maternità per tutto il periodo di maternità obbligatoria. Deve anche ricordarsi che il suo è considerato un lavoro a rischio e, pertanto, la maternità obbligatoria anticipata le deve essere concessa anche in assenza di maternità a rischio.
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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