Anonimo

chiede:

Salve, sono una lavoratrice autonoma agricola, il mio lavoro richiede degli sforzi che possono creare problemi alla gravidanza, per questo ho bisogno di assumere una persona che mi aiuti per non interrompere la mia produzione e perdere i miei clienti; posso usufruire della “gravidanza a
rischio” visto che effettivamente io purtroppo metto al rischio la mia gravidanza se continuo a lavorare? Grazie per il servizio che offrite.

Gent.le Luciana,
la tutela della salute delle lavoratrici autonome è limitata: le madri
lavoratrici autonome devono provvedere in proprio alla tutela della salute.
Inoltre è prevista un’indennità di maternità per complessivi cinque mesi e
precisamente per i due mesi antecedenti e i tre mesi dopo la nascita del
bambino o della bambina. L’astensione dal lavoro della madre lavoratrice
autonoma non è necessaria.
Come stabilito da istruzioni INPS le lavoratrici autonome (artigiane,
commercianti, coltivatrici dirette, colone e mezzadre, imprenditrici agricole
professionali) devono presentare la domanda di maternità, dopo il parto, solo
all’ufficio Inps di residenza (o domicilio abituale).
Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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