Anonimo

chiede:

Gent.le Dottore,
sono una donna di 29 anni alla 9 settimana di gravidanza. Un paio di mesi prima di rimanere incinta, ho effettuato il test delle intolleranze alimentari e mi è stata riscontrata un’intolleranza ai latticini. Quindi da circa tre mesi ho sostituito completamente il latte animale con il latte di soia. Da quando ho scoperto di essere incinta ho cominciato a comprare il latte di soia arricchito con calcio e vitamine del gruppo B. Dato però che la gravidanza mi ha provocato una forte stipsi, adesso sto assumendo sempre latte di soia arricchito con calcio e vitamnine B ma anche arricchito con fibre sotto forma di inulina (la marca è molto nota, la valsoya). Il mio medico mi aveva detto di prendere della marmellata di tamarine ogni sera, ma con questo latte arricchito di fibre, la mia regolarità intestinale è molto migliorata. Ho solo una perplessità che spero lei possa aiutarmi a chiarire. La presenza di questa inulina nel latte ha conseguenze negative sul bambino e sulla sua salute o posso continuare ad assumere questo prodotto senza alcun problema?
La ringrazio in anticipo per la disponibilità e la saluto.

Gentile signora, l’unica intolleranza ai derivati del latte documentabile si riscontra con la positività al breath test con carico di lattosio; se si tratta invece di allergia la diagnosi si pone dopo un test specifico per la rilevazione degli anticorpi della classe IgE. Se non ha fatto uno di questi due test la sua presunta intolleranza ai latticini è frutto solo della fantasia: i test comunemente in commercio per le cosiddette intolleranze non hanno infatti alcuna validità scientifica. Detto questo, la informo inoltre che il latte di soia non è un latte, che per definizione ed anche per legge è quello che lei già conosce. Infine, le supplementazioni di calcio, vitamine del gruppo B, inulina e quant’altro non hanno alcuna utilità documentata in un contesto di alimentazione sana e bilanciata. In gravidanza, infine, il fabbisogno giornaliero di calcio aumenta del 50% rispetto al fabbisogno normale, che già non è proprio basso. Quindi, più che eliminare l’inulina, il mio consiglio è quello di eliminare del tutto questa bevanda (sarebbe forse il caso di dire “beverone” a giudicare da quello che ci si riesce a metter dentro) al gusto di soia e bere semplicemente una buona tazza di latte al mattino, uno yogurt al pomeriggio. Se il latte le crea problemi digestivi, nelle more di sottoporsi ad un breath test (dopo l’allattamento), può usare un latte ad alta digeribilità o un latte delattosato. Il tutto, ovviamente, in un contesto di alimentazione bilanciata e ricca in fibra.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Nutrizionista