Anonimo

chiede:

Gentilissimo ginecologo,
ho 27 anni, ho partorito da 45 giorni la mia prima bambina di 2,9 kg con
parto
naturale con episiotomia. Le indico come è avvenuto il tutto, arrivata in ospedale dopo la rottura
del sacco amniotico alle ore 3:00, sono stata ricoverata.
Le prime contrazioni forti sono arrivate alle ore 11:00, verso le 12:40
l’ostetrica
si è accorta che il feto stava gia per uscire, infatti mi hanno portata
in
tutta fretta in sala parto dove, in 5 minuti è nata la mia bambina.
Fatto questo ho iniziato ad avere subito dolori dove ho ricevuto i punti
di sutura, ma i medici mi rassicuravano che era tutto normale.
le mie condizioni peggioravano di giorno in giorno fin che dopo 4 giorni
(non ancora dimessa dall’ospedale) ho preteso una visita approfondita
qui si sono accorti che c era una forte infezione più un ematoma sia interno
che esterno dovuti da un errata congiunzione dei vasi sanguigni al momento
della sutura. Questa situazione si e ripetuta per 3 volte nell’arco di
8
giorni,
la prima volta il ginecologo mi ha aperto l’ultimo punto di sutura,
sostenendo
che era troppo stretto.
La seconda volta un altro ginecologo (sempre dopo la mia pretesa di visita)
mi ha pulito del pus che si era formato intorno alla ferita.
La terza volta il primo ginecologo vedendo le mie condizioni peggiorare
ha
deciso sempre senza anestesia di riaprire la ferita ripulire internamente
e richiuderla con 4 clips di metallo.
ad oggi la mia condizione non ha subito nessun miglioramento, anzi ogni volta
che vado in bagno soffro e ho perite di sangue dalla ferita, anche dopo
l’applicazione di pomate cicatrizzanti prescritte dallo stesso ginecologo.
quali sono le conseguenze di questo errore?
Si può rimediare?
Guarirò, ritornerò come prima? Nel ringraziarla di una sua gentile risposta le invio i miei più cari saluti

Gentile signora, purtroppo sono complicazioni se non, fortunatamente, frequenti,
certamente prevedibili. Il suo è un caso poi particolarmente sfortunato,
in quanto mi par di capire vi è stata una infezione d’ematoma, conseguente
ad una deficienza nella sutura dell’episiotomia. In questi casi è la natura,
che provvede ad una guarigione, cosiddetta per seconda, che, tuttavia richiede
più tempo. Se dovesse residuare una beanza vaginale si potrà intervenire
chirurgicamente in un secondo tempo. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

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