Anonimo

chiede:

Buongiorno,
la mia storia è lunga. Ho avuto una gravidanza nel 2005 a 37 anni, che è andata bene fino alla 25+5 settimane. Poi all’eco si è riscontrata una flessione della crescita fetale, soprattutto il femore, e dall’eco di II livello sono risultate delle resistenze piuttosto alte delle arterie uterine, così che mi hanno ricoverata (alla 27sima sett) per accertamenti con diagnosi di lieve iposviluppo fetale. Sono rimasta in ospedale fino alla 33sima quando ho partorito con TC un bimbo di 1.3 kg (che ora sta benone). Durante la degenza mi hanno fatto tutti gli accertamenti x capire il motivo di questa flussimetria alterata (mutazioni V leiden e protrombina), autoanticorpi, lupus eritematoso, anticorpi anticardiolipina, ecc. ma non è risultato niente di patologico. Praticamente non mi hanno saputo dire perchè sia successo. Io ora ricordo che nel II trimestre avevo preso alcuni farmaci tipo daflon, venosmine, mirtilene e centellase. È possibile che siano stati quei farmaci a modificare la funzionalità della placenta?
Altro dubbio. Ora sono ancora in gravidanza. La mia ginecologa, che mi aveva seguita anche nella gravidanza precedente, mi ha prescritto la cardioaspirina dopo qualche sett, mi sembra verso la 9° dopo che le avevo ricordato che mi aveva detto che l’avrei dovuta prendere in caso di nuova gravidanza. Verso la 12 settimana le ho chiesto se sarebbe stato meglio l’eparina, visto che avevo letto che aveva meno probabilità di attraversare la placenta, e su mia dichiarazione che non mi pesava iniettarmi il farmaco anziché prenderlo x bocca, mi ha prescritto la seleparina anziché l’aspirina.
All’eco morfologica della 21 sett. la biometria fetale era nella norma, con anzi una CA maggiore del 50° percentile e gli altri valori sul 50°. La flussimetria era la seguente: A. Uterina Ds RI 0,68; A. Uterina sin 0,71, Art. Omb. PI 1,11.
La dottoressa mi ha detto che i valori non sono da considerarsi definitivi fino alla 24/25sima sett, quando la placenta si dovrebbe essere formata definitivamente.
n attesa di quell’ecografia, che mi terrorizza a morte, vorrei sapere se abbiamo affrontato la cosa nel modo corretto. Ovvero: è stato giusto prendere la cardioaspirina solo verso la 9° settimana e sostituirla con la seleparina intorno alla 12° (sono in effetti intercambiabili nel mio caso, dove non c’è una mutazione genetica predisponente alla trombosi o altre patologie evidenti)? Dall’ecografia della 21sima, per la paura ho assunto entrambe, cardioaspirina e seleparina. Ci può essere qualche controindicazione?
Spero in una risposta che mi chiarisca un po’ le idee.
Grazie

Gentile signora, i farmaci da lei menzionati sicuramente non hanno avuto alcuna influenza sullo stato della placenta. Per il secondo quesito, mi pare che le cose evolvano bene, solo le raccomanderei un assiduo monitoraggio anche dei flussi placentari. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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