Anonimo

chiede:

Buonasera, sono quasi al sesto mese di gravidanza e dal 23 febbraio mi trovo in cassa integrazione perché l’attività per cui lavoro è stata chiusa a causa del decreto Covid-19 . L’azienda è una società srls, ma ha due negozi, di cui uno aperto neanche un mese fa. Il datore mi ha fatto capire che sicuramente non aprirà più il negozio per cui io lavoro e adesso sono preoccupata perché non ho comunicato ancora il mio stato di gravidanza e temo il licenziamento. Volevo capire se la società, non sapendo del mio stato può licenziarmi a causa della chiusura di una delle attività, o se è obbligata a tenermi? Ed io per tutelarmi cosa posso fare? La ringrazio.

Avv. Lorenzo Cirri

risponde:

Buongiorno signora, fino a un anno di età del bambino sussiste un divieto di licenziamento, che può essere derogato – per quel che ci interessa – solo in caso di cessazione dell’attività dell’azienda. La chiusura di un singolo negozio o reparto, anche se dotato di autonomia funzionale, non è motivo giustificante il licenziamento della lavoratrice madre o in gravidanza, come confermato anche da recenti sentenze della Corte di Cassazione. Con riferimento all’attuale sospensione dell’attività, con l’inizio del congedo la cassa integrazione verrà sostituita con l’indennità di maternità. Cordialmente.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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