Ely

chiede:

Salve, tre settimane fa mi sono recata all’estero per un aborto terapeutico. Sono un dipendente pubblico. Come fare domanda di maternità? Dopo il 180° giorno dovrebbe essere mio diritto (lavorando con i bambini ho bisogno di tempo per riprendermi da questa tremenda esperienza).

Quali documenti devo produrre al datore di lavoro? Entro quando fare la domanda? Essendo stata all’estero devo essere io a far pervenire la documentazione estera al datore di lavoro? Il mio datore di lavoro mi ha chiesto la traduzione legale del certificato medico rilasciatomi dall’ospedale londinese. È mio dovere produrre tale documentazione al datore di lavoro? Se sì, che documenti servono? E come faccio a produrli?

Chiedo di avere tutte le informazioni utili perché davvero non so come muovermi. Al momento sono a casa da lavoro in malattia. Spero possiate aiutarmi. Cordialmente

Avv. Lorenzo Cirri

risponde:

Esatto, se l’aborto avviene dal 180° giorno in poi, l’evento (secondo anche quanto specificato dalla circolare INPS 9042 del 18.4.2011) sarà da considerarsi come parto a tutti gli effetti. Di conseguenza la lavoratrice non potrà rientrare in servizio prima di tre mesi e, in predetto periodo, godrà della relativa indennità di maternità.

Per quanto riguarda la domanda e la documentazione attinente, le consiglio di rivolgersi ad un sindacato o patronato, che la sapranno assistere durante tutto l’iter. Altrimenti può farla online tramite il sito dell’INPS; chiami pure l’800 164 e Le verrà fornita tutta l’assistenza occorrente.

Quanto alla richiesta della traduzione legale del certificato, la ritengo una richiesta legittima, poiché è Lei l’unica in grado di poterla fornire.

Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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