Claudia

chiede:

Egregio dottore,
ho appena effettuato l’ecografia alla 22^ settimana e le dimensioni sono queste: DBP 53 mm, CC 184 mm, DTC 23 mm, CA 183 mm, FL 31 mm. Devo preoccuparmi per il femore corto? L’andamento della crescita del femore, in questi mesi, è stato il seguente:
10.09.2004: 10,6 mm,
20.09.2004: 13,9 mm,
18.10.2004: 23,8 mm,
15.11.2004: 31,0 mm.
Mio marito è alto m 1,67; io sono alta m 1,55. I dati relativi alla formazione degli organi interni sono nella norma e la
flussimetria ha evidenziato un cordone ombelicale a tre vasi. Mi hanno detto, comunque, che potrebbe esserci un’anomalia genetica: devo preoccuparmi? Quali ipotesi si possono fare?

Cara Claudia,
vorrei, prima di rispondere direttamente al Suo quesito, esprimere alcuni concetti: l’epoca della gravidanza si calcola semplicemente contando i giorni dal primo giorno della mestruazione e convertendoli in settimane (anche se così facendo si “addebitano” al feto 14 giorni in più rispetto alla sua reale età). Il risultato ottenuto è definito “epoca anamnestica” (l’epoca ecografica” invece è stabilita in base alle reali dimensioni dell’embrione-feto calcolate ecograficamente). Tale valore (epoca anamnestica), ipotizza un ciclo di 28 giorni con un’ovulazione al 14 giorno. In realtà la durata del ciclo e l’epoca dell’ovulazione sono molto variabili ed è infrequente che siano costanti.

Considerando che l’ovulazione rappresenta lo scoppio del follicolo con la fuoriuscita dell’ovulo, si comprende come un anticipo o un ritardo d’alcuni giorni di tal evento, possa essere responsabile di un’epoca anamnestica maggiore o minore rispettivamente per variazione del momento del concepimento (quando lo spermatozoo incontra l’ovulo e si forma in pratica un embrione). In altre parole per avere corrette informazioni riguardanti la crescita durante la gravidanza, è necessario eseguire un’ecografia precoce (es. 8^ settimana); in assenza di patologie come per esempio minacce d’aborto o anomalie cromosomiche, un embrione con dimensioni inferiori a quanto atteso sarà spesso il risultato di un’ovulazione ritardata (e quindi non di un ritardo di crescita) e viceversa, (nel caso in cui le dimensioni embrionali fossero maggiori rispetto a quanto calcolato in base alla data dell’ultima mestruazione).

Nelle prime settimane è misurata la distanza vertice-sacro dell’embrione. Con il progredire della gravidanza, si misureranno il diametro biparietale (distanza fra le orecchie) (DBP), la circonferenza cranica (CC), la circonferenza addominale (CA) e la lunghezza del femore (FL). Dalla media di queste misure, l’apparecchio ecografico calcolerà l’epoca ecografica che sarà confrontata con quella anamnestica, le quali idealmente dovrebbero coincidere il più possibile. Esistono anche tabelle in tal senso. A volte anche un errore di un millimetro nel prendere la misura potrà causare una variabilità d’alcuni giorni nell’epoca ecografica. Per questa ragione le misure dovranno essere interpretate con una certa “elasticità” soprattutto se saranno campionate da medici diversi operanti con apparecchiature differenti.

Il peso fetale è calcolato in base alle misure fetali prima elencate. È quindi un valore derivato ed ha scarsissima utilità pratica perché rispecchia con un’ampia variabilità (anche di 400 grammi in più o in meno secondo i casi), i dati acquisiti con le singole misure. L’altezza fetale si calcola in genere moltiplicando per sei la lunghezza del femore in cm ed aggiungendo quattro. Fino alla 36^ settimana la crescita fetale seppure armonica, privilegia la testa e le ossa lunghe; da tal epoca in poi invece sarà la circonferenza addominale che in proporzione crescerà maggiormente.

Il doppler eseguito sia nel cordone ombelicale ma anche in altre strutture e distretti, come l’arteria cerebrale media, il dotto venoso, la vena cava inferiore, le arterie uterine materne ecc, permette di valutare il circolo del sangue, e secondo questo, consente di stabilire se il nutrimento del bambino è ottimale. In pratica e semplificando, si calcola già dalla 18^ settimana di gravidanza circa, il cosiddetto RI o indice di resistenza, al livello di una delle due arterie ombelicali del cordone o fu (ricordo che il cordone ombelicale che s’inserisce da un lato alla placenta e dall’altro all’ombelico del feto, contiene normalmente due arterie che veicolano il sangue povero d’ossigeno alla placenta affinché sia ossigenato, ed una vena la quale fornisce sangue ossigenato al bambino). Tale indice di solito abbastanza alto inizialmente (circa 0,80) subisce con il proseguire della gravidanza una graduale riduzione, indice di benessere fetale, raggiungendo verso il termine valori di circa 0.60 o anche meno (esiste ad ogni modo un’ampia variabilità).

La diminuzione dell’indice di resistenza occorre giacché le resistenze placentari diminuiscono, favorendo così il flusso ematico. Inoltre la valutazione del flusso nelle arterie uterine materne eseguita fra la 20-22 settimana e la 24 settimana, consente di isolare quelle gravidanze a rischio per ipertensione, ritardo di crescita e gestosi. In genere le alterazioni doppler fetali precedono d’alcuni giorni i ritardi di crescita. Se il feto presenta un’epoca ecografica minore rispetto a quell’anamnestica occorrerà fare le seguenti precisazioni:
– Se tale diminuzione era già presente all’epoca della prima eco, si tratta di un’ovulazione ritardata o in ogni modo di un ritardo nel concepimento-annidamento. In tal caso la data del parto potrebbe essere quella calcolata in base alle dimensioni reali (epoca ecografica).Fondamentale per questo orientamento è anche la normalità della translucenza alla 12 settimana
– Se invece durante la prima ecografia, i valori dell’epoca anamnestica e quelli dell’epoca ecografica erano simili o uguali, potrebbe realmente esserci un ritardo di crescita.

Tenere però presente che spesso una settimana in meno (o in più) non necessariamente identifica una patologia, potendo rappresentare una normale variabilità. In questi casi considerare inoltre la possibilità che le misure non siano state prese con precisione ed eseguire il doppler. Nei casi dubbi ripetere l’ecografia dopo una settimana per valutare la presenza del normale incremento settimanale. Ricordo che in alcuni casi, feti con anomalie cromosomiche possono essere armonicamente più piccoli del normale pur presentando indici doppler normali.

Nel Suo caso il femore corrisponde ad un feto con epoca compresa fra la 19^ e la 20^ settimana. Anche la testa risulta un po’ più piccola rispetto a quanto atteso. Gli incrementi delle misure femorali sono accettabili. Per un orientamento corretto è fondamentale l’accuratezza della ecografia, valutare la stadiazione della gravidanza eseguita in epoca precoce. Utile anche una consulenza genetica in caso di dubbio. In assenza di anomalie strutturali fetali ad una ecografia di terzo livello ed in presenza di un feto già più piccolo sin dalle prime ecografie, in presenza di pregressa normalità alla translucenza e alla valutazione dell’osso nasale, direi che l’ipotesi più probabile è quella relativa ad una gravidanza iniziata in ritardo, magari con feto costituzionalmente piccolo. In caso contrario in effetti sono possibili varie ipotesi, anche inerenti ad eventuali anomalie cromosomiche. Purtroppo dai dati che mi fornisce non posso dirLe altro. Un saluto

 

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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