Anonimo

chiede:

Buonasera dottore. Guardando le ecografie della mia precedente gravidanza (gravidanza con gestosi) rilevo i dati delle arterie ombelicali (perché aspetto un altro bambino, e stavolta vorrei capirne di più, anche a livello tecnico) che, a mio avviso, sembrerebbero leggermente fuori dalla norma. Sopratutto l’ecografia della 33sima settimana che riposta questi valori: “PI Arteria Ombelicale =0.88 PI Arteria Cereb Media= 2.01 Flussimetria fetale nella norma” Sbaglio a dire che, a 33 settimane, secondo me il valore della Cereb Media è troppo alto? So che non deve superare 1.45 (il bambino aveva smesso di crescere). Nell’ ecografia della 36ma settimana il valore invece era di 1.4 (il bambino ha ripreso un bel po’ di peso). Quel valore può essere stato la causa di un arresto di crescita temporaneo? Quali sono i valori corretti in una normale gravidanza? E cambiano nel tempo o mediamente devono rimanere invariati? Grazie mille

Capisco perfettamente la volontà di rendersi conto personalmente, però la interpretazione di questo o quel valore basandosi sul punto in più o in meno lascia a mio parere, il tempo che trova in quanto la normalità o la anormalità di determinati valori richiedono ragionamenti e conoscenze di solito di pertinenza di chi fa l’ecografista come lavoro prioritario.

Semplificandole posso dire…
Le arterie uterine materne risentono della invasione vascolare del trofoblasto che si verifica in più stadi e si completa in genere circa alla 25 settimana. Dopo questa epoca l’indice di resistenza delle arterie uterine dovrebbe essere inferiore a 064 circa, ed il tracciato non dovrebbe avere incisure o notch segno di elevata resistenza. In caso di placenta lateralizzata, è normale trovare le resistenze vascolari più alte dal lato opposto alla placenta. Ciò che conta in questi casi è la normalità del flusso campionato dal lato placentare. In caso di placenta non lateralizzata, i flussi dovrebbero essere più o meno simili. Alti valori di resistenza nelle arterie uterine dopo la 25 settimana, sono associati ad aumento di rischio per gestosi.
Il flusso nella arteria cerebrale media, si altera nella anemia e nelle fasi terminali di un ritardo di crescita. Nella anemia il picco sistolico è elevato, nella fase avanzata del ritardo di crescita l’indice di resistenza nella arteria cerebrale media è minore rispetto a quello della arteria ombelicale a seguito del Brain sparing effect che rappresenta una fase tardiva di compenso fetale: il feto in seria difficoltà indirizza i flussi ad organi prioritari come appunto il cervello
Le ricordo che segni precoci vascolari di insufficienza placentare sono la riapertura del dotto venoso, alterazioni delle accellerazioni in aorta e polmonare.
Il flusso nella arteria ombelicale si altera tardivamente e non può essere considerato per una diagnosi precoce.
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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