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La convivenza tra gatti e neonati offre dei vantaggi per il sistema immunitario del bambino e il suo sviluppo emotivo, ma può presentare anche alcune difficoltà, soprattutto all'inizio. Ecco i consigli per rendere questa conovivenza bella e piacevole.
Ecco i consigli per facilitare la convivenza tra gatti e neonati.
Gli amanti degli animali e in particolare dei gatti potrebbero chiedersi come dovranno comportarsi con l’arrivo di un bambino, se sia possibile instaurare un rapporto felice e tranquillo. Con poche regole e qualche accortezza, la convivenza tra gatti e neonati non creerà problemi; anzi, entrambi potranno contare su un nuovo affetto e compagno di giochi, che diventerà insostituibile.
I gatti dipinti come portatori di malattie e allergie non rispecchiano la realtà, ma piuttosto rispondono a un immaginario popolare datato. Convivere insieme a un gatto non comporta rischi di questo tipo, anzi diversi studi evidenziano come la presenza di un animale domestico abbia molteplici benefici per la salute e lo sviluppo del bambino.
Avere un animale domestico rappresenta una risorsa emotiva incredibile per i bambini. E si rivela di grande aiuto soprattutto per quelli che hanno problemi psico-motori.
Secondo uno studio australiano, i bambini cresciuti con un gatto presentano il 20% in meno di probabilità di sviluppare problemi affettivi da grandi.
Un altro studio finlandese, svolto su più di 400 bambini, evidenzia che i bambini che crescono con un cane o un gatto sviluppano un sistema immunitario più forte, hanno meno probabilità di incorrere in infezioni respiratorie, e in generale si ammalano molto meno.
La paura più grande delle donne incinte che hanno un gatto è probabilmente quella di poter contrarre la toxoplasmosi, che potrebbe avere gravi conseguenze per il bambino (sordità, cecità, epilessia).
I gatti possono infettarsi mangiando piccoli mammiferi, come topi contaminati, o uccelli. Alla luce di questo, il potenziale pericolo è rappresentato quindi solo dai gatti randagi.
Negli ultimi anni questa consapevolezza è aumentata; insomma, se si tiene un gatto in casa, lo si nutre con prodotti specifici in scatola e si cambia la lettiera ogni giorno, non si corrono rischi.
Si sa che i gatti sono animali abitudinari e che non sopportano i cambiamenti; potrebbero quindi essere piuttosto scombussolati dall’arrivo di un neonato. Ecco alcuni consigli per migliorare la convivenza tra gatti e neonati.
Il gatto ha bisogno di abituarsi alla presenza del neonato, per questo bisogna usare delle accortezze per prepararlo prima della nascita. Può essere utile permettergli di entrare nella camera del bambino, per abituarsi agli oggetti e agli odori di quell’ambiente.
Si possono riprodurre i suoni dei neonati per fare abituare il gatto per quando li sentirà veramente; oppure mettersi una lozione per bambini sulle mani prima di giocare col gatto o accarezzarlo. In questo modo il gatto associerà l’odore della lozione a qualcosa di bello e piacevole.
L’arredo del neonato va preparato per permettere al gatto di esplorarlo per alcune settimane, prima di selezionare le superfici off-limits. Il mese prima dell’arrivo del bambino è utile ricoprire le superfici che dovranno essere inaccessibili con un nastro adesivo; i gatti, infatti, detestano le superfici appiccicose: alla fine del mese imparerà a starne alla larga.
Se c’è la necessità di cambiare orari e routine del gatto, come l’alimentazione, il momento del riposo e del gioco, o i posti per dormire, è bene iniziare un paio di mesi prima per dargli il tempo di adattarsi. Se bisogna spostare la lettiera, è bene iniziare gradualmente qualche mese prima, di pochi centimetri alla volta, fino al punto desiderato. Una transizione troppo veloce potrebbe far tornare il gatto nel vecchio angolino.
I contatti tra il gatto e il neonato devono essere spontanei e avvenire senza forzature. Quando si rientra a casa dopo il parto per la prima volta, è bene salutare il gatto senza interruzioni in una stanza silenziosa. Una volta che si è riconnessi con l’animale domestico, si possono far entrare le altre persone. Quando il gatto se la sentirà, si avvicinerà spontaneamente al bambino; non bisogna forzarlo in questo.
Quando il gatto deciderà di avvicinarsi al bambino per la prima volta, è bene stare tranquille e incoraggiarlo. Sarà utile anche dargli qualche carezza o ricompensarlo col suo cibo preferito: in questo modo assocerà il bambino a una sensazione positiva.
Per lo stesso motivo bisogna evitare di arrabbiarsi col gatto in presenza del bambino, che verrebbe associato a sentimenti negativi. Per esempio, se il gatto è andato a intrufolarsi tra i vestiti del bambino o nella sua culla, è opportuno spostare la sua attenzione e chiamarlo in un’altra stanza, ma non bisogna mai sgridarlo per questo.
Anche se i gatti non sono pericolosi per il bambino, è bene, comunque, non lasciare mai i due da soli. Il bambino potrebbe fare inavvertitamente male al gatto, oppure potrebbe in qualche modo infastidirlo. In casi del genere il gatto reagirebbe e potrebbe graffiare il bambino e farli male.
Bisogna assicurarsi che il posto in cui il bambino dorme sia inaccessibile per il gatto. Si può chiudere la porta quando il bambino riposa: alcune semplici precauzioni possono evitare situazioni spiacevoli, come il fatto che il gatto urini nella culla, cosa che potrebbe provare a fare se è molto stressato.
Non dimenticatevi di concedervi dei momenti di relax col vostro animale preferito. Quando il bambino dorme, quello è un buon momento per fare un riposino col proprio gatto!
Articolo originale pubblicato il 12 agosto 2020
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