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Quando il bambino non smette di piangere: come capire cos’ha?

I neonati usano il pianto come modo di comunicare il proprio malessere al mondo e se a volte è facile capire cosa li disturbi, altre volte non lo è affatto, traducendosi in pianti inconsolabili che possono durare anche ore, specialmente in caso di coliche.

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Provate a immaginare di trovarvi in un mondo nuovo, con un corpo nuovo che non conoscete bene. L’ambiente attorno a voi è confuso, sfocato e pieno di cose che non capite, alcune vi mettono allegria, altre vi spaventano. Ogni sensazione è una nuova sensazione, ogni fastidio o dolore sono i più fastidiosi e dolorosi che abbiate mai provato in vita vostra. Vi muovete a malapena, non siete autonomi e non potete parlare. L’unico modo che avete per comunicare è piangere. E voi che fate? Piangete ovviamente.

Che i neonati piangano molto è tanto risaputo quanto scontato. Non hanno altro modo per farsi ascoltare e da un punto di vista evolutivo ha perfettamente senso: ci è impossibile ignorare il pianto di un bambino. Capire cosa quel pianto vuole comunicarci, però, non è affatto semplice.

Rappresenta una delle sfide da neo genitori imparare a conoscere i propri bimbi e i loro pianti. I motivi per cui un neonato piange, infatti, possono essere tanti e molto diversi tra loro. Alcuni facilmente risolvibili, altri invece meno, il che porterà a pianti inconsolabili, capaci di logorare molto sia il piccolo, sia i suoi genitori.

I motivi per cui un neonato piange

Come già anticipato, i motivi possono essere molteplici. Vediamo di analizzarli insieme.

Fame

Conosciamo tutti quanto la fame sia una sensazione spiacevole e sia che abbiate un bimbo abituato a tanti spuntini, o al contrario, ad abbuffate con pause più lunghe nel mezzo, quando avrà fame ve lo farà capire benissimo piangendo.
Nella maggior parte dei casi si tratta di un pianto facilmente risolvibile, basterà infatti iniziare ad allattarlo. Qualora siate agli inizi del vostro percorso genitoriale e riscontriate difficoltà nel fare attaccare il piccolo al capezzolo o alla tettarella, non abbiate timore di chiedere aiuto o remore a usare prodotti che gli facilitino la poppata, come tettarelle in grado di riprodurre il capezzolo materno. Se non sapete dove guardare, vi consigliamo i prodotti di Suavinex.

Fonte: Suavinex

Sonno

Un altro motivo che potrebbe irritare i nostri piccoli è la stanchezza e la difficoltà ad addormentarsi. I metodi per conciliare il sonno sono tanti quanti i bimbi stessi: c’è chi si fa bastare la culla e una ninna nanna e chi avrà bisogno di poderose cullate rigorosamente in piedi. Sta a voi scoprire il trucco che funziona meglio con i vostri figli.

Tenete presente che i neonati sono molto sensibili agli stimoli esterni, perciò cambiare stanza, preferendo ambienti più tranquilli e meno luminosi potrebbe aiutare molto a far addormentare i vostri piccoli.

Richiesta di contatto

Siamo animali sociali incapaci di stare da soli e lo dimostriamo anche con il piacere che traiamo dal contatto con le altre persone. I neonati in questo non fanno eccezione e quando avranno voglia di una vostra coccola o di un abbraccio, è probabile ve lo dimostrino piangendo. In tal caso abbracciateli e godetevi le coccole con loro.

Pannolino sporco

Non piace a nessuno la sensazione di avere addosso vestiti bagnati o di sentirsi sporchi, pertanto uno dei motivi del pianto del bimbo può essere che semplicemente ha bisogno di essere cambiato. Anche in questo caso il rimedio è tanto facile quanto ovvio e basterà cambiarli e pulirli.
Non lasciare per troppo tempo i bimbi con il pannolino sporco eviterà inoltre possibili irritazioni.

La temperatura

Per il bimbo il troppo caldo può rappresentare un altro valido motivo per comunicarvi che il caso di coprirsi di meno. Specialmente d’estate non è infatti il caso di vestirlo troppo. Ricordatevi che per i neonati è più facile gestire il freddo piuttosto che il caldo.

Dolore

I neonati, come tutti noi, possono inoltre piangere perché stanno soffrendo e in tal caso capire cosa scateni questo dolore può non essere semplice, soprattutto se non c’è alcun malessere evidente.

Potrebbe quindi trattarsi di un malanno come un raffreddore o qualcosa di più grave come un’infezione o una malattia. È però probabile che nella maggior parte dei casi si tratti delle temute coliche, alle quali dedichiamo un paragrafo a parte, essendo l’incubo di ogni neo genitore.

Come affrontare il pianto da coliche

Da un punto di vista fisico, le coliche sono causate dalla presenza di aria nella pancia del bambino, che lo porta ad avere crampi e quindi a pianti particolarmente inconsolabili che possono durare anche ore (soprattutto verso sera).

Come affrontare le coliche una volta che si presentano non è facile, in quanto quello che si può fare è cercare di alleviare il dolore del piccolo con dei massaggi al pancino, fargli assumere (sempre su indicazione del pediatra) sostanze che aiutino a eliminare i gas e aspettare che passino.

Su come prevenire le coliche, invece, si può fare molto. La causa delle coliche è l’ingestione di aria durante le poppate, che si verifica spesso con l’allattamento artificiale o misto, a causa di tettarelle non adatte che compensano il vuoto del risucchio introducendo aria.

Questo inconveniente si può risolvere scegliendo biberon che evitino tutto ciò, come il biberon anti-colica ZERØ.ZERØ™ di Suavinex, che è l’unico ad avere un sacchetto anti-colica in silicone brevettato che impedisce l’ingestione dell’aria durante la poppata, in quanto si contrae in base alla suzione (ed è quindi adatto anche ai bimbi prematuri che hanno poca forza).

Fonte: Suavinex

Questo biberon ha inoltre una tettarella che riproduce (per forma, lunghezza e tatto) il capezzolo della mamma ed è disponibile in 4 diversi flussi; lento, medio, denso e adattabile, ideale per l’allattamento misto, dato che offre un flusso proporzionale alla suzione, che lascia passare più o meno liquido a seconda della forza di suzione del bambino.

Quando si tratta di coliche, quindi, la cosa migliore e più efficace che si può fare è quella di cercare di prevenirle il più possibile, tenendo però presente che in una certa misura il rischio è inevitabile.

Come riconoscere il pianto del neonato

Fonte: iStock

In alcuni casi, come per esempio il pianto per fame, si possono riconoscere dei segnali specifici quali il movimento della testa in cerca del seno, se si mette le manine in bocca o se tira fuori la lingua, ma nella maggior parte degli altri casi non esiste un metodo di indagine perfetto e universale per capire all’istante cosa i nostri bimbi ci stanno comunicando.

Sarà l’esperienza e i tanti tentativi a farci da maestri e ad aiutarci a conoscere sempre di più i nostri piccoli e a diventare i loro massimi esperti.

È chiaro che nel caso di pianti prolungati, che non trovano alcuna risoluzione, rivolgersi al pediatra rimane la scelta migliore, soprattutto quando ci rendiamo conto che si tratta di pianti strani, diversi da quelli a cui siamo abituati.

Ricordatevi di tutelare anche voi stessi

Il pianto di un neonato, specialmente se dura per ore, può davvero essere frustrante e logorante per la psiche di chiunque e non è il caso di farsi schiacciare dalle pressioni sociali che ci vorrebbero madri e padri perfetti, sempre pronti a ogni sacrificio.

Non abbiate timore a delegare o a usare mezzi alternativi per consolare i bambini, primo fra tutti il succhietto, l’alleato indispensabile per contrastare ogni pianto. In tal caso prestate solo attenzione a scegliere quelli giusti, come il Succhietto Zerø.ZerøTM di Suavinex, che è realizzato in silicone di grado medico ovvero testato dermatologicamente, quindi l’ideale anche per le pelli sensibili dei bimbi appena nati o sottopeso. La tettarella simmetrica Sx Pro dei succhietti Suavinex è l’ideale per rispettare lo sviluppo del cavo orale del bambino.

La depressione post-partum o i burnout per stanchezza non sono cose da sottovalutare e viverli non ci rende affatto cattivi genitori. È perciò di fondamentale importanza chiedere aiuto se riscontriamo che la situazione sta diventando ingestibile.

Cercate di avere accanto persone pronte a sostituirvi quando sentite che non ce la fate più e di ricorrere a un aiuto psicologico qualora ne sentiate il bisogno. Sia voi che i vostri bimbi meritate di stare bene e di godervi il più possibile questo fantastico periodo.

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Suavinex, marchio leader in Spagna nel settore della puericultura leggera dal 1983, fornisce la gamma più innovativa e completa di soluzioni pensate per garantire il benessere sia dei bambini che dei genitori: supporto all’allattamento artificiale, suzione e dentizione, elementi di sterilizzazione e pulizia utensili e accessori di alta gamma all’insegna della massima qualità e sicurezza. Suavinex è presente in 20 Paesi a livello internazionale.

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  • Benessere