Si va verso l’obbligatorietà delle vaccinazioni per i minori, ma i tempi non saranno così brevi. Le Regioni hanno risposto all’unanimità alla richiesta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull’esigenza di avere una legge univoca, per garantire un’offerta vaccinale identica in tutte le Regione del Paese e per uniformare i comportamenti tra chi raccomanda e chi obbliga alle vaccinazioni.

L’incontro tra il ministro e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome si è tenuto ieri nella sede del ministero della Salute. “Un incontro utile e importante che ha consentito di porre le basi per garantire un’applicazione omogenea del piano su tutto il territorio nazionale”, ha commentato Antonio Saitta, Assessore della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. Nelle proposte presentate al Ministro, le Regioni sottolineano quindi che: “Poiché le vaccinazioni contenute nel Piano nazionale sono parte costituente dei nuovi Lea, si chiede un allineamento normativo che superi l’antistorica distinzione su vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, al fine di porre tutte le vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale sullo stesso piano”. Quello che serve è quindi un calendario vaccinale che stabilisca priorità e tempi delle somministrazioni, in modo progressivo e graduale. “Un obiettivo che va raggiunto nello stesso momento in cui si ripartiranno le risorse stanziate a riguardo, 100 milioni di euro, dalla legge di bilancio”.

Saitta ha precisato che l’esigenza di una legislazione nazionale è nata dopo che Toscana e Emilia-Romagna hanno approvato una legge che rende obbligatoria la vaccinazione per i bambini che si iscrivono al nido o alla materna. Anche Trieste ha preso un provvedimento analogo e in questa direzione si stanno muovendo anche Lazio e Puglia. Una stretta decisa dopo l’allarme provocato dai recenti casi di meningite. “Ci siamo detti che questo era un tema tipico da legislazione nazionale, per evitare il federalismo a macchia di leopardo. Lo abbiamo chiesto al ministro e lei ci ha mostrato grande interesse“.

 

Ma da qui a passare ad una legge vera e propria i passi sono ancora tanti. E in qualche modo è stata la stessa Lorenzin a frenare gli entusiasmi con una nota diffusa in serata dove di fatto smentisce che ci sia stata un’intesa tra lei e le Regioni: “Nessuna intesa è stata raggiunta, ma si è trattato dell’inizio di una interlocuzione istituzionale su di un tema di grande interesse per le famiglie italiane. Ora riferirò al Governo” fa sapere il Ministro.

Ricordiamo infine quali sono le nuove vaccinazioni che le Regioni si impegnano ad inserire entro il 2018 e in che tempi.

Anno 2017
• Introduzione della vaccinazione contro il meningococco B ai nuovi nati coorte 2017;
• Introduzione della vaccinazione anti-meningococco ACWY (una dose) nell’adolescente che va a sostituire la vaccinazione anti-meningococco C. La vaccinazione anti-meningococco ACWY deve essere somministrata sia a chi in passato abbia già ricevuto una dose di meningococco C, sia a chi nell’infanzia non abbia mai effettuato tale vaccinazione.
• Introduzione della vaccinazione anti-pneumococco nei soggetti adulti a partire dalla prossima stagionale antinfluenzale 2017-2018. Questa offerta può anche avvenire durante tutto l’anno solare disgiunta dalla campagna antinfluenzale. La coorte target destinataria dell’offerta è rappresentata dai soggetti over 65.
• Introduzione della vaccinazione anti-varicella ai nati a partire dalla coorte 2016, offerta a 13-15 mesi attraverso il vaccino combinato quadrivalente Mprv (morbillo, parotite, rosolia, varicella).
• Introduzione della vaccinazione anti-rotavirus ai soggetti a rischio (bambini nati pretermine o piccoli per età gestazionale, bambino viaggiatore in zone a rischio per inadeguata assistenza sanitaria, affetti da patologie croniche dell’apparato circolatorio, nefrourinario, nervoso centrale, respiratorio, metabolico con diagnosi entro il 3° mese di vita con frequenti ospedalizzazioni).

Anno 2018
• Introduzione della vaccinazione anti-rotavirus a tutti i nati a partire dal 1° gennaio 2018, somministrata per via orale, e raccomandata a tutti i bambini a partire dalla 6° settimana di vita (2 oppure 3 dosi a seconda del prodotto) in co-somministrazione con le altre vaccinazioni previste in questa fascia di età.
• Introduzione della vaccinazione anti-Hpv anche nel maschio a partire dalla coorte dei nati nel 2007.
• Introduzione della 5° dose di vaccino anti-poliomielite nell’adolescente in concomitanza con il richiamo anti difterite-tetano-pertosse.
• Introduzione della vaccinazione anti-Herpes Zoster nei soggetti adulti; la coorte target destinataria dell’offerta è rappresentata dai soggetti di 65 anni di età.
 

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