L’urografia è un esame radiologico che si effettua iniettando un mezzo di contrasto. Non si tratta di una procedura dolorosa o lunga, e permette di rilevare eventuali ostruzioni del tratto urinario e alterazioni a carico di reni, ureteri e vescica.

Prima dell’urografia è richiesta una preparazione minima, per escludere un’eventuale insufficienza renale. In gravidanza è un esame sconsigliato. Per cui, sempre meglio informare il medico del proprio stato prima di sottoporsi alla procedura.

A cosa serve l’urografia?

Quando parliamo di urografia ci riferiamo a un esame radiologico che serve a studiare il tratto urinario, cioè gli organi e i condotti attraverso cui passa l’urina. Questo esame permette di tracciare i contorni dei reni e di valutarne la dimensione e la struttura interna.

L’urografia permette inoltre di valutare il corretto funzionamento del tratto urinario e di individuare la presenza di eventuali ostruzioni dovute, per esempio, a calcoli o tumori. L’esame viene eseguito iniettando un mezzo di contrasto che consente di avere un’immagine più chiara del tratto da osservare.

C’è da dire, però, che oggi si ricorre all’urografia molto meno rispetto a qualche anno fa, grazie alla disponibilità di altri strumenti come l’ecografia, la risonanza magnetica e la tac, che permettono di ottenere informazioni più complete e sono più rapidi.

Urografia: preparazione ed esame

Occorre seguire qualche preparazione nei giorni che precedono l’esame? In genere, prima dell’urografia viene studiata la funzionalità renale del paziente attraverso un prelievo di sangue, in modo da accertare che non vi siano controindicazioni all’esecuzione dell’esame.

Inoltre, per rendere più chiare le immagini del tratto urinario, è bene osservare qualche ora di digiuno prima di sottoporsi all’indagine. Sempre per la stessa ragione, il medico potrebbe anche prescrivere dei lassativi per svuotare l’intestino, che vanno assunti qualche giorno prima dell’urografia.

Se il paziente che deve sottoporsi all’esame radiologico è diabetico e in trattamento con metformina, è opportuno che sospenda per un paio di giorni l’assunzione del medicinale, per evitare che interferisca con il mezzo di contrasto rischiando di danneggiare i reni.

Come si svolge l’urografia? Innanzitutto, diciamo che non si tratta di un esame invasivo o doloroso. La durata complessiva è di circa un’ora, dopodiché si può nuovamente tornare a casa. L’unico possibile disagio può derivare dall’iniezione del mezzo di contrasto, che può comportare un’iniziale sensazione di calore e di sapore amaro in bocca. Si tratta però di reazioni normali e che tendono a scomparire dopo un po’.

Dopo la somministrazione del mezzo di contrasto è importante riferire prontamente al personale sanitario eventuali problemi come fatica nel respirare, prurito o gonfiore perché potrebbero essere segnali di una reazione allergica al liquido iniettato.

Tra le complicazioni meno frequenti, sempre dovute al mezzo di contrasto, vi è anche la possibilità che questo fuoriesca dai vasi sanguigni e si riversi nei tessuti, cosa che potrebbe richiedere una terapia.

Urografia in gravidanza: si può?

Come tutti gli esami radiologici, l’urografia è controindicata nelle donne in gravidanza. Le radiazioni utilizzate per acquisire le immagini del tratto urinario potrebbero danneggiare il bambino. Per cui, è opportuno informare il medico della gravidanza prima di sottoporsi all’esame.

I risultati dell’urografia

L’urografia mostra in dettaglio le alterazioni interne dei reni e delle vie urinarie. Ma, a differenza della TAC e della risonanza magnetica, non è in grado di evidenziare processi patologici. Per tale motivo, l’uso clinico dell’urografia è ormai poco comune, soppiantato dalle altre tecniche di imaging già menzionate.

Tuttavia, può comunque integrare informazioni ai dati forniti da tac e risonanza magnetica. In particolare, l’esame urografico permette di:

  • identificare alcuni disturbi strutturali del tratto urinario;
  • rilevamento la presenza di calcoli renali;
  • fornire informazioni sull’ostruzione delle vie urinarie;
  • valutare l’aspetto, le dimensioni e la posizione di reni, ureteri e vescica.
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