
Nuovo record negativo per l'Italia: sono -16mila i bimbi nati nell'ultimo anno. L'impatto della pandemia da Covid sul crollo di nascite e matrimoni.
Il nuovo report Cedap del Ministero della Salute evidenzia un calo delle nascite in Italia nel 2020 e una percentuale dei cesarei troppo alta.
L’annuale rapporto Cedap del Ministero della Salute mette in evidenza, ancora una volta, un calo delle nascite in Italia: nel 2020 sono nati 404.260 bambini rispetto ai 421.913 del 2019, ovvero 17 mila bambini nati in meno e, il calo è ancora più drammatico se si fa riferimento al 2010 con 554.438 bambini nati.
Scopriamo tutte le statistiche e i dati sulle nascite: dall’età media delle madri a dove si sceglie di partorire in Italia.
Continua a scendere il numero dei nuovi nati in Italia con una differenza di oltre 17mila bambini in meno nel 2020. A certificare i dati il rapporto Cedap del Ministero della salute, pubblicato lo scorso 3 dicembre. Stando alle statistiche, la situazione è preoccupante.
Il rapporto, in riferimento ai parti avvenuti in Italia, evidenzia alcuni fattori chiave:
L’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) in riferimento al report del Ministero della Salute, sottolinea:
Nel corso del 2020 prosegue il calo delle nascite, in tutte le aree del Paese. Il fenomeno è in larga misura l’effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile ed in parte dipende dalla diminuzione della propensione ad avere figli.
Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale; negli ultimi anni si nota, tuttavia, una diminuzione della fecondità delle donne straniere. Il tasso di natalità varia da 5,1 nati per mille donne in età fertile in Sardegna a 9,6 nella Provincia Autonoma di Bolzano rispetto ad una media nazionale del 6,8.
Nuovo record negativo per l'Italia: sono -16mila i bimbi nati nell'ultimo anno. L'impatto della pandemia da Covid sul crollo di nascite e matrimoni.
Dal report si evince come sia sempre troppo alta la percentuale di parti cesarei in Italia. Mediamente, nel 2020 sono stati 31,12% i bimbi nati da parto cesareo. Inoltre:
Mentre, per ciò che concerne le caratteristiche delle madri nello scorso anno:
Il primo figlio viene al mondo mediamente intorno ai 28,9 anni per ciò che riguarda la donna straniera e a 31 anni per la donna italiana. Inoltre, delle nascite avvenute lo scorso 2020:
Più della metà del campione (63,5%) presentava al momento della rilevazione statistica un’occupazione lavorativa, mentre il 27,5% risultavano essere casalinghe ed il 14,3% disoccupate o in cerca di prima occupazione.
In Italia, le donne che effettuano la prima visita ginecologica dopo il primo trimestre di gravidanza è uguale al 2,2% nelle future mamme italiane, mentre sale all’11,3% per le donne di origine straniera.
A influire maggiormente sulla mancanza o la tardività dei controlli in gravidanza e, di conseguenza, sui rischi associati ad essa due fattori:
Nel 13,7% dei casi la prima visita ginecologica viene effettuata oltre l’undicesima settimana di gravidanza.
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I bambini nati con un peso inferiore a 1,5 kg sono stati lo 0,9%, mentre i bimbi nati con un peso alla nascita tra 1,5 e 2,5 kg sono stati il 5,9%.
Per quanto riguarda la natimortalità, il report segnala nel 2020 1.072 nati morti, (2,65 nati morti ogni 1.000 nati); Sono stati evidenziati malformazioni alla nascita in oltre 5mila casi.
In ultimo, i bambini nati a seguito di una gravidanza avvenuta tramite tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) come la fecondazione in vitro (FIVET) sono stati mediamente 12.863.
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