Emily Maynard ha annunciato di essere diventata mamma per la sesta volta: il 31 agosto 2022 è infatti nato Jones West Johnson, che risulta essere affetto dalla Sindrome di Down. La star di The Bachelor ha voluto mostrare il piccolo sul suo profilo social in uno scatto in cui lei è ritratta insieme al marito Tyler Johnson e gli altri cinque figli.

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Un post condiviso da Emily Maynard Johnson (@emilygmaynard)

Sono così felice di condividere finalmente la notizia e di poter condividere tutte le foto con voi ragazzi! È assolutamente la ciliegina sulla torta!” – ha scritto Emily Maynard a corredo del post.

Il bimbo è nato anche con una rara anomalia congenita del colon, che lo ha costretto a un ricovero di un mese nell’unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale in cui è nato. Sia questo problema sia la sindrome di Down non erano però emersi nel corso della gravidanza, come ha dichiarato la 37enne in un’intervista a People.

Negli Stati Uniti lo screening per individuare la sindrome di Down fa parte degli esami di routine che è possibile fare prima della nascita, ma lei aveva deciso di non sottoporsi al test. Venirne a conoscenza al momento del parto non è stato comunque semplice per lei e non ha timore di ammetterlo: “Ero sotto choc – ha raccontato -. Mi sono rifiutata di crederci. Volevo solo tenerlo stretto e che tutto andasse bene”.

A distanza di qualche settimana, lei sta iniziando a stare meglio, nonostante la situazione non sia sempre semplice da gestire. “Sono così grata per quello che ho, ma sto ancora facendo un percorso per riuscire a elaborare tutto. Devo pensare che tutto possa andare bene”.

Sulla base delle statistiche diffuse dai Centers for Desease Control, ogni anno nascono circa 6.000 bambini con la sindrome di Down, numeri che lo rendono il disturbo cromosomico più comune. Emily non ha paura nemmeno ad ammettere quanto sia stato “devastante” il periodo in cui il bimbo era ricoverato in terapia intensiva. A breve Jones dovrà inoltre sottoporsi a un altro intervento chirurgico.

La sua quotidianità è certamente impegnativa, e non potrebbe essere altrimenti con una famiglia così ampia: “In un primo momento ho sofferto perché questa esperienza era diversa da quanto mi sarei aspettato. Svegliarsi la mattina e sentire gli altri bambini piangere lungo il corridoio mentre ero in stanza da sola mi faceva così male. Jones è però un bambino semplice da gestire, è stata la nostra più grande benedizione. Sto ancora imparando a conoscere la sindrome di Down, ma sto anche cercando di vivermi Jones senza pensare che sia diverso dagli altri bambini. Per questo non scambierei Jones con nessun altro bambino al mondo” – ha concluso.

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  • Bambino (1-6 anni)