
Cos'è l'obesità infantile, quali sono i fattori di rischio e quali le regole per prevenirla. Tutto quello che c'è da sapere su questo disturbo c...
I dati dell'Atlante dell'obesità infantile segnalano un aumento esponenziale della percentuale di obesità tra i più piccoli, con forti rischi per la salute.
Un aumento di oltre il 60%, e conseguenze allarmanti: l’Atlante dell’obesità infantile evidenzia un quadro preoccupante per quanto riguarda la salute dei bambini di oggi e degli adulti di domani.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità ogni Paese dovrebbe garantire che i livelli di obesità infantile non siano più alti nel 2025 rispetto a quelli del biennio 2010-2012, ma il report mostra una prospettiva ben diversa, con 150 milioni di bambini obesi nel mondo.
Ben 8 paesi su 10 hanno meno del 10% di possibilità di raggiungere l’obiettivo. E l’Italia è tra questi: l’Atlante, redatto dalla World Obesity Federation, indica per il nostro paese una possibilità dello 0% di mantenere i livelli di obesità tra i bambini costanti entro il 2025. Ad oggi la percentuale di bambini obesi è del 20.5%, quella delle bambine del 14.9%.
E secondo le previsioni nel 2030 in Italia saranno più di 1,3 milioni i bambini obesi (si considera una fascia di età compresa tra i 5 e i 19 anni). In totale le stime parlano di 250 milioni di bambini obesi nel mondo.
Con conseguenze gravi per la salute individuale e per la sanità pubblica: un aumento dell’obesità comporta un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e di sviluppare il diabete. Spiegano gli autori dello studio:
Il continuo aumento dell’obesità infantile travolgerà i servizi sanitari di molti paesi. Questo aumento mostra un grave fallimento del governo nel rispettare e proteggere i diritti dei nostri figli in buona salute.
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La situazione è generalmente poco rassicurante: secondo le proiezioni dell’Atlante nel 2030 in Cina saranno più di 60 milioni i bambini obesi.
Il Paese con il più alto tasso di obesità infantile è l’Ucraina (il 26.5%), un numero superiore a quello degli Stati Uniti, che ha invece il 17% di probabilità di raggiungere l’obiettivo del 2025, e di avere, nel 2030, poco meno del 10% di bambini sovrappeso.
E un aumento della percentuale di obesità infantile si registra anche nei paesi in via di sviluppo.
Non si possono più rimandare, sostengono gli autori del report, azioni politiche efficaci per contrastare la sedentarietà, scoraggiare il consumo di “cibo spazzatura” e promuovere stili di vita salutari.
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