Una condizione comune e solitamente associata all’adolescenza ma che può interessare anche i bambini più piccoli: parliamo dell’acne neonatale. Si tratta di un fenomeno non marginale se consideriamo che l’Australian College of Dermatologists stima che il 20% dei neonati sani può sviluppare acne.

L’acne è definibile, riprendendo quanto riferito dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, come un disturbo della pelle che si manifesta con la comparsa dei celebri brufoli (in realtà papule o pustole). È però una realtà variegata esistendone diverse forme e tipologie.

A questo proposito è utile chiarire che l’acne neonatale e l’acne infantile non sono la stessa cosa e la differenza non è semplicemente cronologica.

  • L’acne neonatale, che solitamente si risolve senza trattamento, è una condizione nella quale sul viso, sul collo e sulla parte superiore del tronco compaiono delle pustole superficiali solitamente (ma non sempre) prive di punti bianchi o neri (comedoni).
  • L’acne infantile, invece, contempla la presenza di comedoni con papule e pustole che possono portare anche alla formazione di cicatrici.

Un’altra distinzione importante è quella tra acne neonatale e dermatite atopica. Quest’ultima è un vero e proprio disturbo della pelle che va trattato adeguatamente tramite l’assunzione di farmaci e che può determinare nel bambino prurito e fastidio.

Questo studio suggerisce poi l’esistenza anche dell’acne della mezza infanzia, preadolescenziale e adolescenziale. Sono quindi in tutto 5 le forme di acne pediatrica e l’acne neonatale, come riportato in questo studio, è più frequente nei bambini maschi. Approfondiamo l’argomento andando a individuare cause, sintomi, durata e quando (e come) è il caso di intervenire.

Le cause dell’acne neonatale

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Fonte: iStock

Propriamente l’acne neonatale è la risposta infiammatoria al lievito saprofita Malassezia, tanto che c’è chi propone di non considerarla una vera e propria forma di acne. La causa è da individuare in un’elevata produzione di androgeni placentali e neonatali che vengono prodotti dal surrene nei maschi e nelle femmine e nei maschi anche dai testicoli.

Per questo motivo la raccomandazione è di valutare qualsiasi forma di acne che si presenta nell’infanzia per individuare un’eventuale iperandrogenismo. L’aumento di androgeni provoca l’ingrossamento delle ghiandole sebacee e un aumento nella produzione di sebo.

Come riconoscere l’acne neonatale?

Il segno tipico dell’acne neonatale è la comparsa sul viso (guance, mento, fronte e naso) di lesioni solide sulla superficie cutanea (papule), tumefazioni sottocutanee (noduli), pustole e microcisti.

Quanto può durare?

L’American Academy of Dermatologu Association (AAD) indica come l’acne neonatale generalmente si manifesti a circa 2 settimane di vita, ma può svilupparsi in qualsiasi momento, tanto che non è raro che un bambino nasca già con questa condizione. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) precisa come mediamente entro il terzo mese di vita l’acne si risolva completamente senza alcun tipo di conseguenza.

Generalmente è una condizione leggera e transitoria che non costituisce motivo di preoccupazione, anche perché si risolve spontaneamente senza alcun esito cicatriziale. Laddove l’acne neonatale persistesse oltre il periodo indicato, è doveroso approfondire le cause per individuare una forma di iperplasia surrenalica congenita o un tumore virilizzante di origine gonadica o surrenalica.

Dopo le sei settimane è necessario valutare che i segni sulla pelle del neonato siano ascrivibili all’acne e non a un’altra condizione, come un’infezione o un eczema, che possono dare esiti cutanei simili.

Rimedi e cure per l’acne neonatale

Essendo una condizione pressoché benigna e non associata ad alcun tipo di conseguenza (oltre a risolversi piuttosto rapidamente), per l’acne neonatale spesso non è indicato alcun tipo di trattamento. L’indicazione è quello di usare per l’igiene del neonato acqua tiepida e un detergente delicato, mentre per le lesioni che presentano comedoni (sia essi aperti che chiusi) possono in alcuni casi essere impiegati dei retinoidi topici i alcuni antibiotici topici per le lesioni infiammatorie.

In tutti i casi non vanno applicati farmaci e medicinali di propria iniziativa e va sempre consultato preventivamente il pediatra. Qualunque tipo di azione sulla pelle del neonato, anche il semplice bagnetto o lavaggio della pelle interessata dall’acne, è fondamentale agire con delicatezza evitando di strofinare l’acne. Parallelamente è utile interrompere l’utilizzo di prodotti per la cura della pelle che siano oleosi o grassi e che possono quindi aumentare l’attività delle ghiandole sebacee.

È sempre utile, poi, evitare che il neonato sia direttamente esposto al sole e preferire le ore più fresche della giornata per uscire e stare all’aria aperta. I brufoli, anche quelli più vistosi, non vanno mai spremuti, mentre per ammorbidire la pelle e rinfrescarla si rivelano utili sia la camomilla che l’amido di riso.

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