Sono tre i pilastri su cui si fonda il benessere di una gravidanza: corretta alimentazione, stile di vita sano ed equilibrato e lo svolgimento di una moderata ma regolare attività fisica. A questo proposito molte donne si domandano se possono andare in piscina durante la gravidanza.

La domanda è del tutto comprensibile se si tiene conto del fatto che la gravidanza venga spesso considerata, presentata e diffusa come un insieme di divieti. Allo stesso tempo l’uso dell’acqua della piscina potrebbe essere un elemento critico durante la gravidanza ed è normale interrogarsi sulla possibilità di praticare questa attività fisica o meno.

Piscina in gravidanza: ci sono rischi?

Non è esagerato preoccuparsi dell’uso delle piscine durante la gravidanza. Questo perché da diversi studi iniziali condotti negli anni è emerso il sospetto che l’acqua delle piscine possa essere potenzialmente pericolosa per le donne in gravidanza.

Ci sono, infatti, potenziali rischi di infezioni da agenti patogeni e dall’esposizione a sottoprodotti della disinfezione dell’acqua, specialmente quelli del cloro, che aumenterebbero il rischio di difetti alla nascita come difetti del tubo neurale, difetti del tratto urinario, basso peso alla nascita.

C’è inoltre l’elemento legato alla temperatura, in quanto è da evitare l’immersione in acque molto calde come quelle di vasche idromassaggio e centri termali, che potrebbero aumentare la temperatura corporea.

Si può andare in piscina in gravidanza?

Se dei rischi potenziali ci sono questi non sono confermati da evidenze scientifiche. Gli studi condotti individuano una possibile correlazione, ma nessuno di quelli finora condotti ha accertato la responsabilità delle acque delle piscine come fattore di rischio reale per le malformazioni fetali, complicazioni o esiti avversi della gravidanza. Anche per questo motivo l’American College of Obstetricians and Gynecologists considera gli allenamenti in acqua raccomandati in gravidanza.

L’uso delle piscine durante la gestazione, infatti, provoca diversi benefici alla donna. Il nuoto è infatti un’attività fisica che si svolge in assenza di gravità. Quando si entra in acqua, infatti, si percepisce una sensazione di leggerezza e si sperimenta la capacità di fare movimenti che fuori dall’acqua sarebbero impossibili o particolarmente difficoltosi.

Questa caratteristica rende il nuoto in piscina un’attività sempre consigliata e lo è ancora di più in gravidanza dove nel corso delle settimane di gestazione aumentano l’affaticamento, le difficoltà di deambulazione e la pressione esercitata dalla crescita del feto. Anche se meno faticosi i movimenti in acqua contribuiscono a migliorare il tono muscolare.

Inoltre ci sono benefici in termini di vascolarizzazione degli arti inferiori (ideale contro le gambe gonfie), di divertimento e rilassamento di rilassamento, contribuendo anche a ottenere vantaggi emotivi e psicologici, indispensabili contro lo stress tipico della gravidanza.

Inoltre l’acqua aiuta a donare sollievo al dolore; non a caso, seppur con alcune differenze, è diffusa la possibilità di praticare il parto in acqua che, tra i vari vantaggi, ha quello di alleviare le fatiche del travaglio.

Cosa si può fare in piscina in gravidanza?

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Fonte: iStock

Non ci sono esercizi o movimenti che non possano essere praticati durante la gravidanza, purché qualsiasi attività venga svolta con moderazione e senza troppa intensità. Oltre all’acquagym (un’attività completa e variegata) esistono una serie di esercizi particolarmente indicati per le donne in gravidanza.

Il primo da prendere in considerazione è quello cosiddetto della bicicletta. Può essere praticato sia mettendosi con la schiena poggiata sul bordo piscina che sdraiandosi in posizione supina. L’esercizio consiste nel tenere le gambe sollevate e fare movimenti rotatori come quelli che si farebbero in sella a una bicicletta. Si tratta di un esercizio particolarmente vantaggioso per migliorare la circolazione sanguigna, specialmente agli arti inferiori.

Un ottimo esercizio per i fianchi è quello che prevede di mettersi in piedi poggiando le braccia a un sostegno o al bordo della piscina. Da questa posizione si tengono i fianchi e la schiena dritta e si distende lentamente una gambe verso l’esterno per poi riportarla in posizione di partenza. Quindi ripetere il movimento più volte per entrambe le gambe.

Un esercizio ideale per allenare la muscolatura del perineo e della parete addominale è quello che prevede di utilizzare un tubolare galleggiante da posizionare sotto i glutei e da impugnare con le mani alle due estremità. Stando in questa posizione bisogna stringere le gambe, contrarre il perineo e mantenere l’equilibrio. A questo punto ci si può dondolare o eseguire rapidi movimenti avanti e indietro con i piedi.

Stando in piscina ci si può anche dedicare a nuotare liberamente seguendo uno degli stili preferiti, specialmente il dorso (più semplice) o lo stile libero (più impegnativo). Infine, anche come attività conclusiva dell’allenamento, è possibile mettersi in posizione fetale e lasciarsi coccolare dall’acqua. Più che un esercizio vero e proprio è un modo per percepire il contatto con il bambino e rilassarsi liberando la mente e scaricando la stanchezza e la fatica accumulata.

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