Gravidanza geriatrica: che cos’è e quali sono i rischi per mamma e bimbo

Tutto sulla gravidanza geriatrica: quali sono i rischi, quali gli esami consigliati e le precauzioni per una gravidanza che si instaura oltre i 35 anni. L'esempio delle mamme VIP tra cui Madonna, Susan Sarandon e Hale Berry.

Si definisce gravidanza geriatrica una gravidanza in cui la madre ha un’età superiore a 35 anni. Concetto clinico divenuto popolare con la gravidanza di Meghan Markle, questo tipo di gestazione richiede una particolare attenzione medica. I rischi per la salute della mamma e del suo bambino, infatti, possono essere maggiori soprattutto in caso di prima gravidanza (donna primipara).

Nella gran parte dei casi, monitoraggio medico costante e buone pratiche per la salute del bambino e della donna incinta, consentono un parto sicuro. E il neonato che viene alla luce presenta ottime condizioni di salute, così come la puerpera.

Gravidanza geriatrica: che cosa significa

La gravidanza geriatrica è un lessico poco noto alle donne, eppure sempre più presente nelle cartelle cliniche delle madri di oggi. Con il cambiamento dello stile di vita della donna, infatti, l’età della gravidanza si è spostata più in avanti rispetto al passato.

Nel corso dell’ultimo secolo, infatti, è mutato il ruolo della donna all’interno della società. E sono sempre più le donne che scelgono di avere figli dai 35 anni in poi. Si stima, infatti, che il 20% delle donne attenda la sistemazione economica e di carriera prima di avere un figlio. Cosa che sposta inesorabilmente in avanti l’età della prima gravidanza portandola, sempre più spesso, oltre i 35 anni.

Dall’altro lato, la medicina osserva che l’organismo femminile presenta il suo picco di fertilità nel periodo compreso tra i 20 e i 25 anni. Con il passare dell’età, la fertilità si riduce. Una donna in salute di 30 anni ha una percentuale di possibilità del 20% al mese di rimanere incinta avendo rapporti sessuali mirati, mentre oltre i 35 anni si assiste ad una riduzione sensibile della fertilità. Al raggiungimento dell’eta di 40 anni, la donna ha una probabilità di rimanere incinta con rapporti mirati pari ad appena il 5%.

Anche per questo motivo, la pratica clinica prevede sempre maggiore attenzione e un più stretto controllo per le gravidanze geriatriche per salvaguardare la  salute della madre e del bambino. Un’attenzione speciale che vale sia per le gravidanze insorte naturalmente, sia per quelle con fecondazione assistita.

Gravidanza geriatrica: i rischi

Secondo le più recenti ricerche medico-scientifiche in questo campo, la maggiore attenzione richiesta dalle gravidanze geriatriche è necessaria per una serie di fattori diversi.

Rischi per fattori genetici

Uno di questi è il fattore genetico. Le gravidanze geriatriche presentano un rischio genetico maggiore che dipende, sostanzialmente, dalle ricombinazioni dei geni. Per ricombinazione genetica si intende il processo in cui avviene lo scambio di materiale genetico tra le coppie cromosomiche omologhe, prima del processo di meiosi. Questo processo, secondo un studio dei ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine of Yeshiva University di New York pubblicato su Nature, peggiorerebbe con l’età materna e sarebbe responsabile di malattie genetiche fetali.

Il rischio di avere embrioni e feti con anomalie genetiche aumenta al crescere dell’età della madre. Tra le anomalie congenite più note vi è la sindrome di Down. Si stima che a 25 anni la probabilità di questa sindrome sia 1 caso su 1064, a 30 anni sia invece 1 su 686. Il rischio diventa importante dai 35 anni in su: a questa età c’è una possibilità su 240, mentre a 40 anni la possibilità è 1 su 53. A 45 anni diventa, addirittura, 1 su 19.

Rischio di poliabortività

La poliabortività è un problema che cresce con il crescere dell’età della donna. Secondo uno studio pubblicato su BMJ, il rischio di aborto spontaneo che è inferiore al 10% nelle donne sotto i 25 anni, arriva a sfiorare i 75% nelle donne sopra i 45 anni. Questo avviene per molti fattori tra i quali la ridotta qualità dell’ovulazione.

Una gravidanza over 35, inoltre, conta una maggior frequenza di morti perinatali. Pare che vi sia una presunta correlazione tra epoca gestazione e morte perinatale nelle gravidanza geriatriche. Nel Regno Unito è stato stimato che il rischio di questo evento raddoppia per una gravidanza oltre i 45 anni, rispetto alle gravidanze under 35. Tanto da arrivare a consigliare l’induzione al parto a una specifica epoca gestazionale in caso di gravidanza geriatrica. Periodo che varia da donna a donna in base alle condizioni di salute della donna e a quelle fetali.

Rischi per la salute della donna

Ai rischi per il feto, si aggiungono i rischi per la donna gravida. Nelle donne over 35 anni può aumentare il rischio di diabete gestazionale, placenta previa, distacco di placenta, peso anomalo del neonato (troppo basso o eccessivo). Può presentarsi, inoltre, un rischio maggiore di emorragie post-partum, presentazione podalica del feto, taglio cesareo d’urgenza.

Le donne incinte con età superiore a 40 anni, inoltre, presentano un più elevato rischio di ictus emorragico, ischemia, infarto o attacco cardiaco, problemi cardiocircolatori. Maggiore è anche il rischio di sviluppare gestosi, di avere un aumento eccessivo di peso o di sviluppare ipertensione.

Nelle gravidanze geriatriche si registra, infine, un maggior rischio di parto pretermine o sofferenza intrauterina. In ogni caso, è sempre bene affidarsi a personale medico esperto e in grado di gestire eventuali complicanze.

Gravidanza geriatrica: esami e precauzioni

Nel caso di gravidanza geriatrica la scelta di un bravo specialista in grado di consigliare e assistere la donna è necessaria. Un ginecologo che sappia comprendere la situazione e  prescrivere tutti gli esami utili per il benessere di mamma e bebè. In alcuni casi, potrebbe essere utile sottoporsi a check up preconcezionale che preveda anche l’analisi genetica dei due genitori. Durante la gravidanza viene consigliato un esame specifico: l’amniocentesi.

Le precauzioni quando si intende pianificare una gravidanza dopo i 35 anni riguardano il benessere e la salute della madre (e del padre). Da evitare il fumo e le bevande alcoliche, così come l’uso sconsiderato di medicinali da banco. Il giusto peso della donna influisce positivamente sull’instaurarsi della gravidanza, così come un buono stato di salute generale. Sempre utile è la giusta quantità di acido folico, che deve essere di 400 microgrammi al dì.

Gravidanza geriatrica: le mamme VIP

meghan markle
Meghan Markle e il principe Harry nella prima foto con di famiglia con Archie

Così come avviene per molte donne, anche tra le celebrità si contano numerosi esempi di donne che sono diventate mamme dopo i 35 anni.  Il più recente è sicuramente la duchessa di Sussex, Meghan Markle, che ha dato alla luce un bimbo di nome Archie Harrison Mountbatten-Windsor. Ma non è stata l’unica.

Prima di lei, Madonna e Monica Bellucci, che hanno avuto parti ben oltre lo scoccare dei 40 anni. Hale Berry è rimasta incinta del suo secondo figlio a 46 anni. La cantante italiana Gianna Nannini ha fatto storia con la sua piccola Penelope avuta a 54 anni. L’attrice Susan Sarandon ha deciso di diventare mamma tardi: i suo figli sono nati quando lei aveva 39 anni, poi 43 anni e infine 46. La regina della cucina, Antonella Clerici, ha avuto la sua Maelle a 45 anni.

Anche Julia Roberts, Nicole Kidman e Marcia Cross sono diventate mamme dopo gli “anta”. E poi, Eva Longoria, Carmen Russo, Sabrina Ferilli, Brigitte Nielsen. Tutti fulgidi esempi di donne belle, madri consapevoli e figli in perfetta salute. La lista potrebbe essere ancora lunga.

Del resto, pare che i figli di genitori over 35 potrebbero incontrare meno problemi comportamentali, emotivi e sociali. E, alcuni dicono, anche essere più intelligenti. Uno studio condotto dalla London School of Economics sostiene che i bambini nati da una madre più matura potrebbero essere più istruiti, sani e addirittura più alti.

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