Uno dei metodi più efficaci per chi ha problemi di infertilità di coppia ma desidera un figlio è la fecondazione assistita. Nell’ambito della PMA (procreazione medicalmente assistita), questa procedura medica è particolarmente consigliata nel caso in cui gli spermatozoi risultino insufficienti per ricorrere all’inseminazione artificiale o quando sono presenti anomalie oppure ostruzioni alle tube di Falloppio.

Va ricordato che la norma che disciplina la PMA è la legge n° 40 del 2003 che consente di effettuare la fecondazione omologa, ma vieta quella eterologa, ossia quella che avviene con ovuli o spermatozoi di donatori esterni alla coppia.

Per far chiarezza sulle varie tecniche di fecondazione assistita, spiegare le varie patologie legate all’infertilità e come intervenire nel post parto e nelle gravidanza successive il Dottor Andrea Ciardulli, Medico Chirurgo Ostetrico Ginecologico presso l’ospedale Cristo Re di Roma ed esperto in attività clinica per problemi di infertilità di coppia, ha risposto alle vostre domande durante una video intervista sul canale InstagramTV.

Fecondazione assistita, tutto quello che c’è da sapere prima e dopo il concepimento

Rivolgersi a uno dei centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in Italia per quelle coppie che hanno problematiche legate alla fertilità è una delle strade da seguire se si ha desiderio di concepire un figlio. Spesso, però, molte coppie non riconoscono la gravità della situazione facendo passare del tempo prezioso prima d’intervenire sulla causa che ha portato allo sviluppo della patologia.

Le donne che, malgrado i rapporti sessuali regolari con i propri partner in corrispondenza dei propri giorni fecondi, non riescono a rimanere incinte possono ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. C’è da sottolineare che l’infertilità potrebbe non riguardare entrambi i membri della coppia: si può avere infatti un’infertilità femminile o un’fertilità maschile, ma in ogni caso essa rappresenta un ostacolo al concepimento naturale.

Le principali difficoltà legate al concepimento sono da attribuire a problemi ovulatori o ad altre patologie o malformazioni dell’apparato riproduttivo maschile o femminile che vanno a inficiare sulla possibilità di avere una gravidanza. Per la donna, per esempio, l’endometriosi rappresenta un grande ostacolo al concepimento, dunque, un potenziale impatto negativo sulla fertilità. Intervenire prontamente attraverso una diagnosi tempestiva e accurata è l’unica via da considerare.

Così come i vari esami preliminari che una coppia che vuole avere un figlio dovrà sostenere sono considerati indispensabili al fine di avere un quadro clinico completo e poter intervenire sulle diverse tecniche di fecondazione assistita, qualora ne avesse necessità. Proprio per queste ultime, all’interno delle tecniche PMA bisogna distinguere:

  • la fecondazione assistita Fivet (in vitro): tecnica più diffusa indicata in caso di sterilità tubarica severa e/o di sub-fertilità maschile;
  • la fecondazione assistita Icsi: prevede che la fecondazione avvenga tramite spermatozoi iniettati direttamente nell’ovocita.

Nella video intervista, il Dott. Ciardulli, ha poi affrontato alcuni argomenti inerenti i dubbi più diffusi nel post parto, e cosa potrebbe succedere nell’ipotesi di altre gravidanze future. Nello specifico, i macro temi affrontati sono stati:

  1. problemi e patologie legate all’infertilità;
  2. differenze tra varie tecniche di PMA;
  3. numeri, opportunità e strumenti di ultima generazione in materia;
  4. post parto: cosa succede e gravidanze successive.

In ultimo, i consigli medici su come agire e prevenire in caso di infertilità nonché il normale iter da seguire per coloro i quali vogliono approcciarsi alla fecondazione assistita.

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