Riuscire a restare incinta non è così semplice per tutte ed è per questo che alcune decidono di averlo affidandosi ai donatori di sperma. Questo passo deve essere fatto con grande convinzione, consapevole di come questo possa condizionare la vita del bambino, oltre al rapporto con il partner.

Kim, una donna olandese di 37 anni, ha fatto questa scelta, ma alla fine ha preferito affidarsi a una banca del seme danese piuttosto che olandese. Il suo non è certamente un caso isolato, ma coinvolge anche molte altre donne in Europa, che hanno seguito questa strada per una ragione ben precisa: viene offerta la possibilità di scegliere tra un numero maggiore di donatori di sperma, oltre a poter ricevere più su di loro.

“Le banche del seme olandesi consentono di selezionare solo quattro tratti esterni, ovvero il colore dei capelli e degli occhi, l’etnia e la postura – sono state le parole della donna a Euronews – Quelle danesi, invece, danno dei profili più dettagliati, tra cui anche l’immagine da bambino, la calligrafia e il tono della voce”. Questo le ha dato una buona impressione sul donatore e ha certamente influenzato la sua scelta. “Volevo che mia figlia fosse in grado di risalire alle sue origini e stimolare la sua curiosità di conoscere meglio il suo background biologico”. 

Alla fine, lei ha preferito un donatore di sperma di origini portoghesi, che ha trovato nel database della danese Cryos International, per sua stessa ammissione la banca del seme più grande del mondo. L’inseminazione ha avuto successo già al primo tentativo.

I numeri danno un’idea ancora più precisa di quanto sta accadendo. In molte cliniche per la fecondità olandesi più del 60% dei loro trattamenti viene eseguito con sperma proveniente da uno stabilimento danese. Una situazione simile si verifica anche in Belgio, dove 6 bambini su 10 nati grazie a donatori di sperma hanno un padre biologico danese. Un quinto dello sperma disponibile nel Regno Unito viene importato dalla Danimarca.

Le banche del seme danese preferiscono non dare dettagli sulla quantità di sperma esportato, ma sono certamente dominanti nel Vecchio Continente. “Oggi più dell’1% dei bambini nati in Danimarca nasce con lo sperma di un donatore – sono le parole di Annemette Arndal-Lauritzen, CEO della European Sperm Bank a Euronews Si tratta della percentuale più alta di ogni altro Paese europeo. Questo ha reso così la pratica sempre più diffusa”.

In Danimarca i centri accreditati possono inoltre per legge farsi pubblicità tra gli uomini, in modo tale che possano valutare tramite annunci su Instagram o YouTube se siano interessati. In cambio di ogni donazione di sperma, si riceve una quota o un abbonamento fitness, cosa che viene apprezzata soprattutto dagli studenti che ancora non hanno un lavoro.

“I candidati sono tanti, per questo la scelta non ci manca” – ha detto ancora Arndal-Lauritzen. Questo non significa però che tutte le persone che si propongono siano accettate, ma anzi tutti vengono sottoposti a test sanitari accurati, solo il 5% dei richiedenti ottiene l’approvazione.

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