Anonimo

chiede:

Ho intitolato questo messaggio voglia di parlare, perché sento davvero
l’esigenza di mettermi a nudo, di far uscire quello che provo dentro di me
senza filtri, senza muri, senza paura di raccontare quello che sto
vivendo. Sono alla mia seconda gravidanza alla 24 settimana. Pur essendo
una gravidanza voluta e desiderata è stata contrassegnata fin dalle prime
settimane da una serie di ostacoli. 2 distacchi di placenta di cui
l’ultimo di ben 7 cm diversi e lunghi ricoveri in ospedale e con una
convalescenza molto lunga che si protrae fino ad ora con riposo a letto.
In più sto convivendo con un’angoscia pesante: il bitest positivo per
quanto riguarda il prelievo. Non ho potuto fare l’amniocentesi perché avrei
rischiato al 99% di perderlo. Ho deciso con mio marito di non rischiare,
ma questo dubbio è un fardello pesante da sopportare e con cui convivere.
Inoltre la cura di tranex e progesterone mi hanno recato un danno alla
retina nell’occhio destro ed ora sto facendo eparina. Tutto questo mi ha
gettato in un profondo sconforto, e il sogno di questo figlio fortemente
voluto da me, si sta trasformando in un incubo atroce. Mi sento in colpa
anche nei confronti di mio marito di averlo convinto ad intraprendere
questa avventura, ora siamo nel baratro. Mi auguro che dopo aver
attraversato questo tunnel nero nero possa con tutto il mio cuore vedere
la luce in mia figlia.

Carissima,
dalle sue parole emerge la sofferenza che sta attraversando, ma anche la forza e la speranza. “Voglia di parlare”: potrebbe esserle utile condividere le sue emozioni, come ha iniziato a fare in questo spazio, con un professionista che accompagni lei e suo marito in questo delicato momento della vostra vita, uscendone rafforzati come coppia. Un abbraccio e auguroni.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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