Anonimo

chiede:

Gentile dottoressa, le scrivo perché sono sull’orlo di un crollo psicologico. Sono alla diciannovesima settimana di gravidanza e da circa un mese alla mia bimba è stato diagnosticato un teratoma sacrococcigeo piuttosto grave. Durante l’ultima visita di due giorni fa mi è stato detto che il rischio di morte in utero è ormai del 50%. Inutile dire che sto malissimo, ma devo continuare ad essere forte perché ho già una figlia di due anni e mezzo che merita tutte le attenzioni da parte della sua mamma. Inoltre, devo mostrarmi forte anche con il mio compagno e con la mia famiglia. La verità è che non ce la faccio più. Sto malissimo anche fisicamente perché continuo ad avere la nausea tutto il giorno e a vomitare tutte le sere, senza mai riuscire a cenare. Continuo a venire a lavoro perché i miei dirigenti non hanno ancora trovato una persona che mi sostituisca ma non ce la faccio più ad alzarmi tutte le mattine alle sei. Il team che mi sta seguendo mi ha assicurato un’assistenza psicologica, ma per un motivo o per un’altro, non sono mai riuscita ad incontrare lo psicologo. Non so più cosa fare. Mi sento disperata.

Gentile Claudia, è comprensibile il suo stato di malessere in tale situazione e visto che dice “non ce la faccio più”, credo sia giunto il momento di fermarsi un attimo e occuparsi di sè stessa; questo le permetterà anche di prendersi cura della sua figlia di due anni e mezzo, uscendo dall’idea di dover essere “forte” a tutti i costi e condividendo le difficoltà del momento con il suo compagno e la sua famiglia.
Dice “non so più cosa fare”; le direi di iniziare con l’incontrare lo psicologo del team che la sta seguendo: cosi inizierà a prendersi cura di sé. Un caro saluto.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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