Anonimo

chiede:

Salve dottoressa, le scrivo perché sto vivendo i rapporti intimi con il mio compagno in modo molto ansioso. Non ho mai avuto problemi nell’intimità, ma avere rapporti mirati per la ricerca di un figlio mi sta rendendo parecchio paranoica. Continuo a pensarci, soprattutto perché dopo 6 mesi non è successo ancora nulla. So che fissarmi su questo pensiero non aiuterà il concepimento, ma tutta questa “programmazione” ha reso tutto molto meccanico. Vivo con ansia il periodo dell’ovulazione e ogni test negativo è una sofferenza. Come posso affrontare la cosa? La ringrazio.

Buongiorno signora, mi sento di poterla rassicurare: il suo stato d’animo è comune a moltissime donne che iniziano la ricerca di una gravidanza. Nell’immaginario collettivo è tutto più semplice, la coppia decide che è arrivato il momento e poco dopo appare il test positivo.

Nella realtà invece non è così semplice e gioioso. La donna, in particolar modo, si ritrova a vivere con ansia (da prestazione) la ricerca della gravidanza. Test negativi o arrivo delle mestruazioni sono un fallimento. Il desiderio è talmente forte che fa perdere di vista altri aspetti importanti e l’intimità ne soffre indubbiamente.

Sei mesi non sono tanti, non si scoraggi. Le consiglio di accantonare per un po’ test di ovulazione, calcolo dei giorni fertili e varie. I rapporti a comando possono allontanare la coppia. Avete tempo. In bocca al lupo!

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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