Anonimo

chiede:

Gent.mi Dottori, Vi scrivo per avere qualche chiarimento in più
circa
la mia attuale e futura situazione. Ho 34 anni e nel 2003 (a 31) ho avuto
la mia prima gravidanza complicata da pre-eclampsia e ritardato
accrescimento in utero. A 33+4 settimane mi è stato praticato un cesareo
d’urgenza ed è nata la mia bambina, 1120gr.e34cm di lunghezza, in buona
salute (Apgar 9/10) nonostante fosse sottopeso. La piccola è rimasta
ricoverata presso il reparto di patologia neonatale per due mesi, per ovvi
motivi. Ora sta bene, non ci sono stati, per fortuna, danni di nessun
tipo.
Il ginecologo con cui ho parlato qualche mese dopo il parto, valutata la
mia
cartella clinica, sosteneva che la mia sia stata una pre-eclampsia di
grado”moderato”. Mi ha prescritto uno screening completo per la
trombofilia
congenita e acquisita che ha dato i seguenti risultati: Ricerca gene
protrombina: genotipo normale ( fattore II variant neg., fattore II wild
type pos.). Ab anti-cardiolipina assenti, ricerca lupus anticoagulant
negativo. Antitrombina., Proteina C, Proteina S Resistenza alla Prot C
attiv
tutto rientrante nei valori indicati. Omocisteina nella norma. Emocromo e
formula leucocitaria, Substrati nei valori di riferimento.
Visto il quadro che si presenta da questi recenti esami quali rischi corro
nell’affrontare una seconda gravidanza oltre a quelli comuni per tutte le
donne della mia età? È un azzardo cercare un secondo figlio nel mio caso?
Devo effettuare altri accertamenti o esami genetici? Vi ringrazio per la
risposta che vorrete inviarmi anticipatamente e Vi saluto.

Gentile signora Adriana,
una precedente esperienza di preeclampsia genera normalmente qualche
apprensione in più nell’affrontare una nuova gestazione; se, comunque, gli
esami condotti non hanno evidenziato alcun fattore macroscopico di rischio
oggettivo, è ragionevole considerare la prossima gravidanza come “mediamente
rischiosa”, quindi da controllare con i normali esami di routine. Cordiali
saluti ed auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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