Anonimo

chiede:

Buonasera, lo scorso aprile ho avuto un aborto spontaneo alla 9ª settimana: il ginecologo non ha individuato cause evidenti. Ora vorrei riprovare, ma ho molta ansia e paura.

Esistono esami approfonditi che mi consiglia per ridurre il rischio di recidive capendo quale potrebbe essere il problema? E qual è il timing ideale per riprendere i tentativi dopo un raschiamento?

Buongiorno signora, mi dispiace per tale evento. Per rispondere alla sua domanda in maniera esaustiva mi mancano alcuni elementi come la sua età o se questo evento è il primo o il secondo aborto consecutivo, perciò mi limiterò a rispondere in senso generale.

Se è un primo aborto non effettuerei esami ulteriori perché statisticamente potrebbe semplicemente essere un caso, a meno che nella sua anamnesi non abbia già dei fattori di sospetto per aborto (autoimmunità ad esempio); se invece fosse al suo secondo aborto consecutivo esistono una serie di esami (trombofilia, malattie autoimmuni ecc) per tentare di capire se ci sono fattori scatenanti.

Per quanto riguarda il timing ideale per poter ritentare, alcuni studi parlano di 3 mesi, altre linee guida – come quella del WHO – parlano di 6 mesi. Perciò io aspetterei come minimo 3 mesi, poi dipende anche da fattori quali l’età ovviamente. In conclusione ne parlerei quindi col collega a cui si affida per stabilire le mosse successive a questo tragico episodio.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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