Anonimo

chiede:

Salve dottoressa, sono mamma da un paio di anni di un bel bimbo simpatico e molto intelligente. In questo ultimo anno sono stata molto a casa con lui causa Covid e smart working e la cosa mi ha generato non poca ansia. Il fatto è che, dovendo lavorare e badare a lui contemporaneamente, sento di non fare mai abbastanza per essere presente e lui è troppo piccolo per capire che la mamma deve lavorare. Insomma ho l’ansia che questo periodo possa lasciare delle cicatrici e che la mia presenza “a metà” possa fargli pensare, inconsciamente, che la mamma non è interessata a lui. Ha qualche consiglio da darmi?

Gentile signora, i nostri ragazzi e i bambini si sono comportati in maniera esemplare nella recente e, ahimè, contingente esperienza storica legata alla pandemia e ai lockdown. I più grandi hanno mostrato pazienza nei confronti delle chiusure delle scuole adeguandosi alla lontananza del gruppo dei pari, i più piccoli invece, hanno abitato le mura domestiche con divertimento mentre i genitori, nella maggior parte dei casi, facevano un non facile lavoro di conciliazione tra lo spazio domestico e quello lavorativo.

Che cosa hanno rappresentato le nostre mura domestiche in questo eccezionale periodo? Personalmente mi vengono in mente diversi aggettivi, facce diverse e, a volte contrastanti, per definire un unico termine. Calore, protezione, confinamento, soglia.

In molti casi si è venuta a delineare una nuova configurazione degli spazi, penso ai casi in cui si saranno dovuti tracciare dei confini per tutelare il luogo del lavoro o per strutturare diversi momenti della giornata, in altri casi, invece, si sarà abbattuto qualche paletto in virtù di un nuovo modo di vivere il legame famigliare. Tutto questo fa parte dell’esperienza di ognuno di noi e va a configurare la storia personale che ogni individuo, grande e piccolo , porta con sé.

Non le definirei cicatrici ma trame di memoria. “La mamma non è solo per me”, va a lavorare, esce nel tempo libero con le amiche o con i suoi affetti, ha dei segreti che non può condividere con me. Ogni bambino deve imparare tutto ciò perché questo fa della sua mamma un’amica, una moglie, una figlia, una donna, una professionista ecc.. Non vedo lasciti patologici sui bambini ma scoperte che fanno crescere, nel senso più positivo del termine.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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