Anonimo
chiede:
Buongiorno, a luglio compirò 40 anni e ad agosto nascerà il mio primo
bimbo. Sono strafelice, perché è ciò che desidero da una vita, e a cui ho
dovuto sempre rinunciare per assecondare la volontà prima di mio marito e
poi del mio compagno, con i quali le relazioni si sono comunque chiuse per
altri motivi. Mi sono sottoposta a fecondazione con seme di donatore,
ovviamente al’estero, e al primo tentativo (quasi non ci credo ancora!) è
avvenuto il concepimento. Ovviamente ho una rete familiare forte che,
seppur non conoscendo tutto l’iter, sapevo avrebbe accettato e sostenuto
la mia nuova realtà di mamma single. E infatti siamo tutti in trepida
attesa. Ora però chiedo: quando si presenterà la necessità di spiegare
l’assenza del papà al mio bambino, sarà necessario affidarmi all’aiuto di
uno psicologo? E quale potrebbe essere, ovviamente molto indicativamente,
in quanto ogni bimbo è unico ed irripetibile, il periodo in cui si
presenterà questo problema?
Grazie infinite
Carissima, se sarà o meno necessario rivolgersi ad uno psicologo potrà valutarlo nel momento in cui si presenterà l’occasione, indicativamente nel momento in cui inizierà il confronto con gli altri. Ora si goda la gravidanza e tenga presente che la verità con parole semplici e chiare è solitamente il modo migliore per dar spiegazioni ai bambini, e la verità è che lei lo desiderava da una vita. Auguri.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
Specializzazione
- Psicologo