Anonimo

chiede:

Buongiorno, volevo avere una piccola delucidazione su una mia
malformazione uterina congenita che mi rattrista molto nella possibilità di
avere figli. Allora il 6 aprile scorso ho avuto un aborto spontaneo alla 6°
settimana, dopo aver fatto l’isterosalpingografia mi hanno diagnosticato
l’utero bicorne (come mia madre). Visto che lei è venuta a mancare 10 anni fa,
non posso farle delle domande ed all’epoca ero troppo piccola per pensare di
avere figli (avevo 15 anni). Comunque mi hanno detto che prima di avere me ha
perso due bambini, e dopo di me ne ha persi altri due. A questo punto mi viene
da chiedermi quanti ne dovrò perdere io prima di avere un pargoletto da
cullare? Aggiungo che mia madre aveva anche l’asma, mentre io quella
fortunatamente non ce l’ho, e mi hanno anche detto che nel 1985 quando io ero
in ospedale perché dovevano operarmi di Dotto di Botallo lei aspettava un
altro bambino, che era riuscito a superare la prima fase critica, ma che è
stato buttato giù perché avevano paura che mia madre si sentisse male in
ospedale ed eravamo lontano da casa. Spero di non averLa annoiata con il mio
racconto. In attesa di una Sua risposta le porgo i miei più sentiti
ringraziamenti. Buongiorno

Cara Sara, in caso di utero bicorne vero (segua il mio consiglio… esegua una ecografia pelvica da medico esperto sia per via sovrapubica che per via transvaginale possibilmente integrata da valutazione 4D… i risultati sono eccezionali in mani esperte) cioè doppio, la decisione se operare o meno dipende, semplificando, dalle dimensioni dei due emiuteri e dal loro confronto volumetrico.
In caso di un emiutero normale per dimensioni e di un altro emiutero molto più piccolo, conviene in genere tentare una gravidanza senza chirurgia, anche se in questo caso il tasso di aborto è superiore rispetto alla media.
Nel caso contrario, cioè due emiuteri di dimensioni medio piccole ma molto simili fra loro, potrebbe essere utile una correzione chirurgica. Ad ogni modo esiste discordanza di pareri a riguardo ed è fondamentale il reperto ecografico per indirizzare il protocollo terapeutico.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

Fai la tua domanda Tutte le domande
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Specializzazione

  • Ginecologo